Girls Go Tech, creatività e innovazione giovane e al femminile

{{item.title}}

Settanta ragazze tra i 16 e i 19 anni sono state protagoniste a Roma, nell'Auditorium Enel, di Girls Go Tech Camp, un'iniziativa di formazione basata su un format didattico internazionale (l'Innovation & Creativity Camp) che mette alla prova competenze trasversali come lo spirito d’innovazione, la capacità di lavorare in team, il senso d’iniziativa e il public speaking. Il tutto per offrire alle giovani partecipanti un punto di vista divertente e appassionante della scienza e delle materie tecniche.

Il Camp è stato promosso da Enel, insieme a Valore D e Junior Achievement Europe, con l'obiettivo di sensibilizzare le ragazze, prossime a scegliere gli studi universitari, verso materie tecnico-scientifiche. Attualmente infatti la presenza femminile in quest'ambito è inferiore al 20 per cento. Questo perché continuano a persistere barriere culturali, stereotipi di genere, pregiudizi sociali e discriminazioni sul lavoro.

Condizionamenti che, nel nostro Paese, impediscono l'espressione di un enorme potenziale. L'Italia, ha spiegato Michela Catenacci di Valore D, è ancora lontana dalla neutralità di genere nel lavoro: siamo al 111° posto su 140 Paesi analizzati dal World Economic Forum per quanto riguarda la partecipazione delle donne nell'economia. E il 49 per cento delle giovani è inattivo. Nel mondo della scuola invece le ragazze sono più performanti dei ragazzi: si laureano di più, in tempi più brevi e con risultati migliori. “Le nuove professioni legate al digitale, alle biotecnologie, alle nuove energie – ha quindi esortato Catenacci - hanno bisogno di scienziate, di ragazze intelligenti, motivate, che lavorino con passione e capaci di cambiare i paradigmi e lo stesso modo di lavorare. Per dar vita a un approccio al lavoro e alla leadership più materno e bilanciato ”.

Il mondo del lavoro chiede infatti alle nuove generazioni una preparazione basata su competenze tecnologiche e umanistiche, unite a creatività e imprenditorialità.

“Il 60 per cento dei bambini che studiano oggi, faranno in futuro un lavoro che attualmente non si conosce”, ha sottolineato la presidente Patrizia Grieco intervenendo all'evento".

“In Europa – ha aggiunto – c'è oggi un fabbisogno di 120mila esperti ICT l'anno e si stima che nel 2020 il fabbisogno sarà di 900mila unità. ICT e innovazione saranno in futuro sempre più una mescolanza tra competenze tecnologiche, umanistiche, creatività, imprenditorialità”.


 

 

 

La formula di Girls Go Tech Camp ha visto le 70 studentesse coinvolte, suddivise in dieci team e guidate da altrettanti tutor, competere nella definizione di un nuovo concept di prodotto, di cui ideare anche una specifica esperienza digitale per promuoverlo. Al termine di tre intense sessioni di lavoro, che hanno impegnato le ragazze per l'intera giornata, ogni team ha presentato la propria proposta, sottoponendola alla valutazione di un'apposita giuria formata da dodici responsabili di diverse funzioni di Enel (da Innovazione & Sostenibilità al Mercato).

Ad aggiudicarsi il primo posto, il progetto “Eye Touch”, destinato a un target di clienti diversamente abili, e in particolare, a bambini affetti da cecità. L'idea consiste nella realizzazione di un kit composto da una pen-drive, da un guanto e da una App. Strumenti connessi e funzionali tra di loro, al fine di soddisfare un bisogno primario dei bambini, come quello di disegnare, di difficile realizzazione tuttavia per chi è affetto da cecità. Grazie al kit un bambino non vedente potrebbe disegnare, avendo la percezione dei colori (dai più freddi ai più caldi) con il guanto che “tocca” lo stesso disegno in 3D, e quanto inizialmente  impostato nella penna drive, grazie all’apposita App.

Eye Touch ha conquistato la giuria per la creatività espressa, per l’innovazione – trattandosi di qualcosa non ancora esistente sul mercato – e per l'efficacia del piano di comunicazione, incentrato sulle tecnologie  digital. Le giovanissime ideatrici di Eye Touch sono state premiate dalla presidente Grieco che ha concluso la giornata esortando le ragazze a guardare al futuro, facendo “una scelta con la testa ma anche con il cuore”.