DeltaFarm, a Porto Tolle il turismo open air per rilanciare il territorio

DeltaFarm, a Porto Tolle il turismo open air per rilanciare il territorio

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Nel paesaggio del Delta del Po la centrale elettrica di Porto Tolle è ormai un elemento caratteristico, con la sua ciminiera mastodontica di 250 metri. Dalla fine degli anni ‘70 la “torre” dell’energia è saldamente piantata nel terreno, quasi a simboleggiare la forza del legame tra centrale e territorio, mentre la sua cima, la più alta d’Italia, porta lo sguardo verso un orizzonte più ampio, suggerendo che la storia del sito non è finita. La centrale ha cessato definitivamente la sua attività nel 2015, ma è pronta per girare pagina e il nuovo capitolo della sua storia ha già un titolo, “DeltaFarm”, il nome dell’innovativo villaggio turistico open air pronto a prendere il suo posto.

A firmarlo è Human Company, gruppo fiorentino leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta che ha proposto il progetto per dare nuova vita all’ex centrale. “Il Delta del Po è un luogo unico per la fauna e la flora, per la possibilità di fare sport in maniera semplice e per far vedere un’Italia diversa da quella che tutti conoscono. – spiega Marco Galletti, CEO di Human Company – Abbiamo saputo che Enel Produzione cercava progetti per l’area, e già dal primo sopralluogo ce ne siamo innamorati”. Il gruppo vuole proporre un turismo sostenibile, di qualità, a contatto con la natura e aperto a tutti: una formula di vacanza a basso impatto ambientale, che promuove la non cementificazione nei territori dove sorgono le strutture.

Un luogo unico, patrimonio dell’umanità e riserva della biosfera Unesco, in una regione che, secondo i dati dell’Osservatorio sul Turismo all’Aria Aperta realizzato da Human Company e Travel Appeal, è prima nell’attenzione di italiani e stranieri che scelgono la formula open air, che nel nord Europa rappresenta già un vero e proprio stile di vita, ma che si sta affermando anche in Italia, con oltre 2000 villaggi già attivi e turisti che arrivano da Germania, Olanda, Francia, Svizzera.

Non è semplice trovare un progetto che possa prendere il posto della centrale. Non si tratta solo di insediare una nuova attività, occorre una proposta in grado di garantire sviluppo e occupazione paragonabili a quelli portati da un impianto industriale che fino alla fine degli anni ‘90 ha contribuito con una quota prossima al 10% alla produzione energetica nazionale di Enel. Una centrale che ha ormai esaurito il proprio ruolo, in uno scenario energetico radicalmente diverso rispetto agli anni ’80. 

E se Enel Produzione ha lanciato una ambiziosa sfida agli investitori, chiedendo proposte sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico per candidarsi a dare nuova vita all’area dell’ex centrale, Human Company ha risposto con numeri e idee che hanno convinto tutti: un villaggio per 8 mila turisti al giorno con attività commerciali, botteghe artigianali, mercati ittici e dedicati alle eccellenze agro-alimentari locali e alla floricoltura. Il progetto è stato svelato in un’assemblea pubblica lo scorso aprile: il nuovo villaggio sorgerà nell'area sud dell'ex centrale, su una superficie di 110 ettari, 20 dei quali dedicati ad area boscata. L'occupazione diretta prevista è di 400 addetti e il villaggio sarà aperto agli imprenditori locali che potranno partecipare con la propria attività. Il progetto prevede in particolare lo sviluppo di un villaggio turistico all’aria aperta, un polo per gli sport acquatici in grado di essere un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale, la creazione di un centro visite per la valorizzazione delle locali eccellenze ambientali e paesaggistiche e un centro per le produzioni tipiche, per il pescaturismo e per l’ittiturismo.

Una sfida che coinvolge tutto il territorio, perché l’obiettivo di Human Company è fare del Polesine una nuova meta turistica in cui le eccellenze del territorio possano farsi conoscere a livello internazionale all’interno del villaggio.

“Poter valorizzare un’area come quella della centrale è un’opportunità per operatori come noi, ma anche per il Paese in generale” - spiega Galletti.

Il processo per trasformare la centrale prosegue. Enel Produzione e Human Company collaborano alla definizione del cronoprogramma di progetto. Tre in particolare i temi al centro delle prossime attività: le analisi di carattere ambientale, le verifiche degli aspetti tecnici del progetto e quelle relative al percorso autorizzativo. La verifica tecnico-economica vedrà la definizione del progetto nel dettaglio, anche al fine di massimizzare il riutilizzo delle strutture esistenti in un'ottica di economia circolare.

Il target finale, come annunciato nell’affollato incontro pubblico che lo scorso aprile ha svelato per le prima volta i dettagli del progetto ai cittadini di Porto Tolle, è poter iniziare le attività di riqualificazione nel 2019 per arrivare all’apertura del villaggio open air nella stagione turistica 2023.

E la ciminiera? Galletti non ha dubbi: “La lasceremo in piedi. È l’edificio più alto d’Italia, diventerà un simbolo e un’attrazione internazionale”.