Bari, la rigenerazione urbana unisce passato e futuro

Bari, la rigenerazione urbana unisce passato e futuro

{{item.title}}

Rigenerazione urbana e archeologia industriale si danno appuntamento a Bari. Obiettivo: dare nuova vita all’area dell’ex centrale Enel Produzione, mantenendo inalterate alcune strutture dal punto di vista architettonico ma ripensandone completamente le funzioni e trasformandola in un polo attrattivo che unisca memoria storica e conservazione al rilancio del sito. 

Nell’ex centrale la storia dell’energia s’intreccia con quella del Paese: la prima turbina fu realizzata grazie agli aiuti del Piano Marshall, e permise di accendere uno dei tre “gruppi”, le unità produttive dell’impianto, il 9 luglio del 1958. Rapidamente si affiancarono il secondo gruppo, il 31 gennaio del 1959, e il terzo, il 25 novembre dello stesso anno. Tre date fondamentali per Bari e per la Puglia: si tratta della prima centrale termoelettrica del territorio regionale, attivata per supportarne lo sviluppo economico. Ripercorrendo la sua storia, tra documenti autorizzativi, progetti, planimetrie, foto e filmati d’epoca, spunta anche un telegramma del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, che dopo una visita all’impianto lodava “l’imponente complesso che fa onore alla tecnica ed al lavoro italiano”. A sottolineare quanto sia profondo il legame tra la centrale e la storia del territorio c’è anche un annullo filatelico che ha festeggiato i suoi 50 anni di attività.

"L’era dello sviluppo industriale di questa regione nasce dalla centrale di Bari, la prima realizzata in Puglia di dimensioni significative" spiega Domenico Laforgia, Direttore del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione. "Anche per questo è rilevante dare allo sviluppo del sito una continuità, valutando nuove prospettive per la sua valorizzazione e la sua integrazione nel tessuto urbano”.

Domenico Laforgia è uno dei membri della Commissione Giudicatrice che nei mesi scorsi è stata costituita per valutare progetti di riqualificazione per il sito. Un cambiamento necessario, perché, dopo oltre mezzo secolo al servizio del territorio, la “fabbrica di energia” deve prepararsi a “cambiare mestiere”: l’impianto, non più operativo dal 2013, è stato inserito nel nostro programma per dare nuova vita a siti industriali in dismissione attraverso soluzioni condivise con i territori. Nel 2017 è stato lanciato un Concorso di Progetti. Nel 2018 le proposte ricevute sono state poste al vaglio di una Commissione Giudicatrice. Al tavolo hanno partecipato anche rappresentanti del Comune e del Politecnico di Bari, oltre a Enel e al Politecnico di Milano, in qualità di partner tecnico.

“Abbiamo valutato proposte progettuali di trasformazione urbana e rigenerazione sociale di un’area periferica della città, vicina ad insediamenti residenziali che hanno necessità di spazi polifunzionali per integrare la dotazione di servizi e verde per la comunità residente e attrarre fruitori di diverse età e interessi. – spiega Anna Vella, Dirigente del settore Pianificazione del Territorio del Comune – La Centrale termoelettrica è un rilevante esempio di archeologia industriale che potrà essere recuperato, valorizzato e restituito alla città, promuovendo sviluppo sostenibile e qualità architettonica del tessuto urbano, magari ospitando anche iniziative culturali di valore”.

I progetti sono stati valutati in base a requisiti di qualità, innovazione e sostenibilità sociale, ambientale e finanziaria, e applicazione dei principi di economia circolare. La Commissione ha ritenuto idonei due dei progetti, che accedono alla fase finale del percorso.

"Uno degli aspetti più importanti in questa specifica situazione è stata il considerare l'impatto delle proposte in un ambiente urbano ben definito - spiega Giuseppe Marano, già Professore Associato di Tecnica delle Costruzioni del Politecnico di Bari e oggi Ordinario di tecnica delle costruzioni presso il Politecnico di Torino - la centrale dismessa infatti è stata "inglobata" nel contesto del quartiere STANIC, di cui è parte integrante. Ogni possibile proposta doveva essere valutata considerando attentamente questo aspetto. Non si poteva trattare come una proposta a sé stante, ma al contrario da integrare al meglio con il quartiere di cui fa parte, per migliorarne la vivibilità e l'efficienza”.

A candidarsi per costruire il futuro della ex centrale di Bari sono state realtà imprenditoriali del territorio. Entrambe le proposte prevedono il riutilizzo degli spazi per realizzare più attività: un parco urbano che integri edifici a spazi di aggregazione, gioco, svago e cultura; un parco scientifico che integri attività di formazione, ricerca, innovazione e housing sociale. Enel Produzione si confronterà ora con i proponenti per definire quale potrà trasformarsi in realtà e prendere il posto della centrale.

“La centrale Enel di Bari è collocata in una posizione molto interessante dal punto di vista urbanistico: subito al di là della ferrovia tra la Città Vecchia e la grande area industriale a Sud-Ovest - sottolinea il professor Alessandro Balducci, Ordinario di Pianificazione e Politiche Urbane presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. La sua riutilizzazione può in qualche misura anticipare un processo di modernizzazione della città che si basa sulla riconversione di siti industriali sia per la sostituzione con altre funzioni, sia per una riconfigurazione delle attività produttive dal punto di vista tecnologico e ambientale. In qualche misura quindi la sua riconversione traccerà la strada di un processo di rigenerazione che è destinato ad estendersi a un’area ben più vasta anche a partire da una reinterpretazione degli edifici della centrale che tramandano la memoria storica di un passato glorioso”.

Un’operazione di recupero e rilancio che assume valenza simbolica, storica e sociale, per far sì che il sito della centrale, motore di sviluppo per più di mezzo secolo, sia trait d’union tra passato e futuro e tra centro urbano e periferie, divenendo elemento attrattivo e generatore di nuove opportunità.