La nuova vita della centrale di Bari

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Centrale di Bari, punto e a capo. Per lo storico impianto del capoluogo pugliese, che ha prodotto energia fino al 2013, si prepara un rilancio in grande stile: sarà il sesto Concorso di progetti  nell’ambito  di Futur-e, il programma lanciato da Enel per riqualificare, insieme alle comunità locali, i siti delle centrali termoelettriche che hanno concluso o stanno per concludere il loro ruolo nel sistema energetico nazionale .

Una sfida, annunciata a Bari il 31 marzo dal responsabile Generazione Termoelettrica Italia di Enel Giuseppe Molina, che già nelle sue premesse è del tutto nuova rispetto alle precedenti. Se gli impianti di Porto Tolle (Rovigo), Montalto di Castro (Viterbo), Rossano (Cosenza), Trino Vercellese (Vercelli) e Gualdo Cattaneo (Perugia) - si trovano fuori città, quello di Bari è l’unico che si trova all’interno del tessuto urbano, nel quartiere Stanic, area cruciale per lo sviluppo della città perché a sud-ovest rispetto alla città storica, punto di collegamento con l’attuale area industriale.

Il 3 aprile è stato pubblicato sul sito l’Avviso che indica le condizioni per presentare “manifestazioni di interesse” per l’area. Accertato il possesso dei requisiti previsti, si aprirà la seconda fase della procedura, che prevede l’invio di Proposte Progettuali per la riqualificazione dell’area, comprensive di Offerte Vincolanti per l’acquisizione del sito. La valutazione delle proposte sarà affidata a una commissione tecnica formata da rappresentanti di Comune e Regione, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano ed Enel, che verificherà l’idoneità delle soluzioni presentate, con particolare attenzione alle esigenze della comunità locale, già sondate anche per mezzo di un mirato piano di ascolto, e a specifici requisiti di qualità della proposta, innovazione e sostenibilità sociale, ambientale e finanziaria, e applicazione dei principi di economia circolare. Solo le proposte che risponderanno a tali requisiti di sostenibilità accederanno alla fase finale del percorso, finalizzata a individuare il progetto definitivo per il sito.

Con la riqualificazione in chiave sostenibile e innovativa prevista dal progetto Futur-e, il sito della centrale, che copre ben 7 ettari di terreno, riutilizzabili, potrebbe diventare un nuovo luogo urbano per ricucire un pezzo della città, e quindi si tratterebbe di “un’operazione molto rilevante per l’assetto urbanistico della città, la sfida urbanistica più impegnativa per la Bari del futuro”, spiega l’assessore comunale all’urbanistica Carla Tedesco.

Alla centrale sono legati ricordi che hanno fatto la storia della città e dell’Italia: realizzata alla fine degli anni ‘50 dalla Società Generale Pugliese d’Elettricità, grazie agli investimenti nazionali della Cassa del Mezzogiorno, il 28 settembre 2003 fu l’unica centrale Enel a rimanere sempre in servizio durante il black-out nazionale. Grazie al suo intervento, fu possibile avviare la riaccensione progressiva delle altre centrali. Datele tempo: saprà conquistarsi nuova gloria.