Le aziende leader spingono per l’economia circolare

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Occorre una svolta. Uno studio appena pubblicato dal gruppo Corporate Leaders on Climate Change ha rivelato che alcuni giganti dell’industria chiedono al mondo politico di creare un quadro inclusivo e solido per promuovere l'economia circolare.

Il documento, intitolato “European industry in the 21st century: New models for resource productivity”, si basa su interviste provenienti da 14 diverse società. Ognuna di loro ha già incorporato i principi dell'economia circolare nella propria catena di fornitura e produzione, riducendo così l’esposizione ai rischi di mercato.

Secondo lo studio, il prezzo dei carburanti a bassa emissione e del petrolio ha portato a ridurre i costi delle materie prime; di conseguenza, le imprese non dispongono di incentivi per sostituire le risorse vergini con materiali riciclati.

Per Jill Duggan, direttrice del gruppo Corporate Leaders sul cambiamento climatico (CLG), "gli incentivi basati sul prezzo sono inadeguati; spesso è più conveniente utilizzare risorse vergini piuttosto che ricorrere a materiali riciclati o al riutilizzo dei prodotti esistenti. Dobbiamo davvero ripensare gli incentivi sui prezzi per materiali vergini. Speriamo che questo studio sia l’inizio di un nuovo percorso".

Il rapporto illustra anche esempi di come le aziende stiano passando a modelli di fornitura basati sui servizi, con l’obiettivo di rafforzare la produttività delle risorse. Evidenzia poi il cambiamento culturale che ha interessato i consumatori più giovani (i cosiddetti Millennials), allontanatisi dai tradizionali modelli di proprietà.

Secondo le statistiche della Commissione Europea, le misure per il contenimento dei rifiuti, la progettazione ecocompatibile, il riutilizzo e altri importanti tecniche di gestione potrebbero portare risparmi netti pari a 600 miliardi di euro. Oltre a ridurre le emissioni di gas a effetto serra dal 2 al 4%.

"I vantaggi in termini di una minore esposizione alla volatilità, o alla scarsità dei prezzi delle risorse, sono notevoli" – ha commentato Jill Duggan, rilevando una crescente pressione da parte del consumatore. “Cominciamo a vedere mercati a rifiuti zero e l’interesse dei più giovani è particolarmente elevato. Per coinvolgere i Millennials bisogna però agire".

Il rapporto analizza anche case studies di aziende leader nella transizione all’economica circolare. Un esempio è la finlandese Stora Enso, che ha lanciato un innovativo concetto di "simbiosi industriale", dove le risorse di rifiuti possono essere riutilizzate o ripristinate da altre industrie.

L’amministratore delegato di Stora Enso, Seppo Parvi, ha chiesto politiche più rigide, come l’adozione di tecniche di eco-design e requisiti pubblici che favoriscano l’impiego di materiali e servizi a basso impatto inquinante. Inoltre, ha evidenziato gli ostacoli imposti da alcune regole contabili, che continuano a favorire la vendita di prodotti ai servizi. Ultimo suggerimento: una misura concreta, molto semplice, ma dall’enorme impatto sul pensiero economico circolare: eliminare l'IVA sulla riparazione dei grandi elettrodomestici.