MOTUS-E, l’associazione per la mobilità elettrica

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“E pur si muove”. Sebbene le auto elettriche a batteria rappresentino ancora lo 0,16% dell’offerta di mercato in Italia, secondo le stime UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), la direzione è chiara: si va verso una mobilità a zero emissioni. Proprio per favorire questa transizione nasce MOTUS-E, l’associazione senza scopo di lucro promossa da Enel X insieme ad ALD Automotive Italia, ABB, Volkswagen Group Italia, Allianz, Cobat e Politecnico di Milano.

La presentazione è avvenuta il 6 giugno a Roma, presso il Loft del campus Luiss, e ha disegnato un percorso a tre corsie: agevolare la transizione dal monopolio dei veicoli a combustibili tradizionali verso mezzi sostenibili, promuovere la mobilità elettrica e divulgare i benefici connessi alla tutela ambientale. Per favorire il cambiamento, è infatti necessario muoversi attraverso un interlocutore autorevole per gli stakeholder istituzionali, creando forte sinergia fra operatori del settore, mondo accademico, filiera industriale, consumatori e movimenti di opinione.

MOTUS-E risponde a tutte queste esigenze, perché opera come piattaforma di dialogo che rappresenta gli interessi di ciascuno, ma permette anche di organizzare tavoli di lavoro tecnologici, economici e basati sulla condivisione delle best practice nel contesto della trasformazione digitale.

Per Francesco Venturini, Responsabile di Enel X presente al lancio di Roma, “riunisce e rappresenta il mondo interessato allo sviluppo e al successo della mobilità elettrica, favorendo anche in Italia la transizione verso la mobilità del futuro, così come già avviene in altri Paesi del mondo”. Fondamentale, all’interno di MOTUS-E, è la presenza di università e centri di ricerca, con il compito di sviluppare nuove professionalità attraverso corsi dedicati, oltre che di elaborare strumenti formativi col supporto di studi e analisi interne.

I dati presentati in occasione del lancio di MOTUS-E, delineano uno scenario della mobilità elettrica con ampi margini di crescita, grazie anche all’aumento dell’autonomia delle batterie, alla riduzione dei loro tempi di ricarica e all’uso di energie rinnovabili per rendere ancora più sostenibile l’intero percorso “dal pozzo alla ruota” (ovvero, l’indice Well-to-Wheel, utilizzato per valutare tecnologie propulsive e carburanti, sia dal punto di vista dell’efficienza energetica sia dell’impatto ambientale). Le auto elettriche oggi circolanti in Italia sono ancora in numero contenuto, circa 11.500, mentre i punti di ricarica pubblici 4.200 (1 ogni 14mila abitanti, contro 1 ogni 1.660 nei Paesi Bassi). Il modello di riferimento è la Germania, dove i punti di ricarica sono ben 22mila: una quota a cui Italia si avvicinerà nei prossimi anni anche grazie al Piano nazionale avviato da Enel, che prevede una copertura di 14mila punti entro il 2022. Lo sforzo di rinnovamento riguarda poi il parco auto: l’età media di quelle circolanti nel 2017 - 37 milioni di vetture - è di 11 anni e il 20,4% ha un’omologazione inferiore ad Euro3.

La rivoluzione della mobilità elettrica è ormai avviata anche nel nostro Paese e con Motus-E ha ora un nuovo strumento per accelerare il suo sviluppo.