Forum QualEnergia, l’Italia accelera la rivoluzione energetica

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Le energie rinnovabili possono guidare le politiche nazionali italiane di contrasto ai cambiamenti climatici, il raggiungimento dei nuovi obiettivi europei sulle energie pulite (direttiva RED II) e di quelli di decarbonizzazione al 2050 su cui sta lavorando l’Unione Europea, in vista della definizione di una strategia climatica di lungo termine. Il tutto condito da una spinta al sistema Paese, sia in termini di creazione di posti di lavoro sia di transizione verso un’economia a ridotte emissioni di gas serra.

Si può sintetizzare così il quadro delineato in occasione dell’XI edizione del Forum QualEnergia, dal titolo “+1,5 °C. Accelerare la rivoluzione energetica”, in programma a Roma il 27 e il 28 novembre. Due giorni di confronto tra istituzioni, imprese, amministrazioni pubbliche e mondo della ricerca per alzare il livello di attenzione sul tema dei cambiamenti climatici, dell’efficienza energetica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili.

Il Forum si è aperto con una sessione dedicata al Piano Energia Clima, la strategia che, come ha ricordato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini introducendo il dibattito, l’Italia dovrà presentare in una prima versione entro la fine del 2018. La strategia dovrà definire la traiettoria degli obiettivi e delle politiche al 2030, inquadrate in un’ottica di lungo termine al 2050 di decarbonizzazione dell’economia, come previsto dalle nuove Direttive europee. Un dibattito che ha visto, tra gli altri, il contributo del direttore Italia di Enel Carlo Tamburi.

“Gli obiettivi al 2050 di completa decarbonizzazione sono secondo noi fattibili, anzi possono rappresentare una fonte di sviluppo per il nostro Paese”, ha sottolineato Tamburi facendo riferimento alla recente proposta del Parlamento Europeo di alzare dal 40% al 55% il taglio delle emissioni climalteranti nel 2030: proposta a cui è seguita la richiesta di dieci Paesi, tra cui l’Italia, di definire un chiaro percorso europeo per azzerare le emissioni nette entro il 2050.

Questi target, nella visione della nostra azienda, possono offrire importanti opportunità di crescita per il sistema industriale italiano, perché in grado di attivare rilevanti investimenti su tutta la filiera. In questo scenario, un altro punto chiave è il ruolo del consumatore finale, che deve essere messo al centro e diventare protagonista della transizione energetica, grazie agli strumenti offerti dall’evoluzione tecnologica e dalla digitalizzazione.

La sessione di apertura del Forum QualEnergia ha visto inoltre il contributo di Jørn Bang Andersen, Trade Commissioner del Trade Council dell’Ambasciata danese in Italia, che ha illustrato il percorso intrapreso dal suo Paese per raggiungere il 100% di elettricità rinnovabile nel 2030 e liberarsi completamente dai combustibili fossili entro il 2050.

Al dibattito, moderato dal giornalista del Tg1 Marco Frittella, sono intervenuti inoltre Giacomo Donnini, responsabile Strategie, Sviluppo e Dispacciamento di Terna, Marco Margheri, vicepresidente di Elettricità Futura, Gianni Silvestrini, direttore Scientifico di QualEnergia e Kyoto Club, e Tommaso Barbetti, Founding Partner dell’agenzia eLeMeNS che ha presentato lo studio intitolato “Piano Energia Clima – Roadmap e policy”.

La ricerca, commissionata da Legambiente, delinea una possibile roadmap per la definizione del Piano Energia Clima. I risultati affermano che una diminuzione delle emissioni del 55% al 2030 porterebbe benefici per la competitività del Paese pari a 5,5 miliardi di euro all’anno (considerando il consumo evitato di combustibili, anche calcolando il minor gettito fiscale) e la creazione di 2,7 milioni di posti di lavoro. Il tutto grazie alla riduzione delle importazioni dall’estero di combustibili fossili e dei consumi energetici, con vantaggi aggiuntivi anche per la salute.

La prima giornata del Forum si è poi conclusa con la presentazione del dossier di Legambiente “Comuni Rinnovabili 2018”, in cui è illustrato il quadro aggiornato delle fonti di energia rinnovabile in Italia. La ricerca evidenzia come in un decennio la produzione da fonti rinnovabili sia cresciuta di oltre 50 TWh, mettendo in crisi il modello fondato sulle fonti fossili, con un contributo delle energie green passato dal 15% al 34,4% dei consumi elettrici e dal 7% al 17,7% di quelli complessivi. Risultati importanti che possono essere da stimolo per il raggiungimento di obiettivi più ambiziosi al 2030 per contrastare i cambiamenti climatici e realizzare una prospettiva vantaggiosa per l’ambiente e l’economia.

Un quadro pienamente in linea con la strategia industriale della nostra azienda, delineata nel Piano industriale 2019-2021 presentato il 21 novembre a Milano alla comunità finanziaria.