A Napoli va in porto la sostenibilità

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La sostenibilità sbarca al porto di Napoli. Il 30 novembre è stato siglato l’accordo che permetterà l’allacciamento alla rete elettrica delle navi Caremar durante le soste in banchina: lo spegnimento dei generatori di bordo ridurrà l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra.

Il protocollo è stato firmato nella sede dell’Autorità Portuale di Napoli da Carlo Tamburi, direttore Italia di Enel, Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale, e Francesco Ceci, amministratore delegato di Caremar, la compagnia di navigazione che gestisce i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli.

L’accordo riguarda inizialmente i traghetti che collegano Napoli alle isole del Golfo (Ischia, Capri e Procida): nell’area della banchina di Calata Porta Massa saranno installate le infrastrutture per la connessione, mentre Caremar apporterà ai propri traghetti le modifiche tecniche necessarie.

“Con i porti spesso situati a ridosso dei centri cittadini, consentire alle navi in arrivo di spegnere i motori per tutta la durata della loro permanenza significa abbattere le emissioni in atmosfera e migliorare la qualità di vita all’interno delle città”, ha dichiarato Tamburi, aggiungendo che un ulteriore beneficio per le persone sarà la riduzione dell’inquinamento acustico. L’obiettivo è l’iniziativa faccia da apripista e possa essere seguita anche da altri operatori e da altre Autorità portuali.

A Napoli si guarda oltre per un porto ancora più “verde”; le prossime tappe saranno il passaggio all’illuminazione a LED, l’installazione di pannelli fotovoltaici e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, in modo da creare, come spiega Tamburi, “un sistema integrato di mobilità cittadina senza impatto ambientale”. Un sistema che potrà raggiungere gli standard di sostenibilità dei porti come quelli di Los Angeles, Seattle, Vancouver e Göteborg.