Il mondo delle imprese, laboratori di sostenibilità

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Per le aziende che oggi vogliono investire in obiettivi socio-ambientali la parola chiave è cambiamento. Un cambiamento dal quale le grandi imprese stanno ripartendo per abbracciare nuovi modelli di business sostenibili. La Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata” ha ospitato la sesta tappa del Giro d’Italia della CSR (Corporate Social Responsibility) e dell’innovazione sociale. Partito a fine gennaio, il tour ha già toccato Torino, Udine, Benevento, Pisa e Catania prima di approdare il 28 marzo a Roma, per una giornata dedicata ai “territori della sostenibilità”.

A fare gli onori di casa Marco Meneguzzo, professore ordinario dell’ateneo romano, accompagnato dai saluti del Vicesindaco di Roma e Assessore alla Cultura, Luca Bergamo. Al panel istituzionale hanno partecipato Sabrina Florio, Presidente Anima per il sociale nei valori d’impresa, e Giovanni Battista Costa, Presidente di Next, il quale ha illustrato il ruolo di “laboratorio culturale” del mondo corporate dove la sostenibilità ambientale incontra la responsabilità sociale d’impresa per realizzare un nuovo paradigma fondato sulla creazione di valore condiviso. “Agire” è stata una delle parole chiave che, insieme a “cambiamento”, hanno scandito il dibattito dedicato alla responsabilità sociale e all’innovazione.

La seconda parte dell’evento è stato dedicato allo storytelling esperienziale, coordinato da Filippo Giordano, docente dell’Università Lumsa: grandi realtà aziendali come Enel, Ferrovie dello Stato, CSR/ENAV e GSE si sono raccontate attraverso le politiche di sostenibilità ambientale intraprese e la condivisione di un approccio “aperto” che valorizza i beni comuni, la proattività e l’economia civile.

“Le grandi corporation devono imparare a usare il valore condiviso, dimostrando l’importanza delle attività sostenibili” ha spiegato Massimo Lombardi, responsabile Sustainability Project di Enel Italia. “Si devono trovare nuove opportunità di business che possano risolvere le problematiche sociali”, ha proseguito Lombardi secondo il quale è tempo di agire: l’innovazione è il fattore abilitante e dirompente della sostenibilità ed Enel è impegnata quotidianamente in questa trasformazione. “Bisogna dimostrare che introducendo delle novità si possono ottenere risultati migliori, ma non si possono fare le cose da soli: bisogna ascoltare e confrontarsi con il territorio in modo sano e costruttivo, per remare nella stessa direzione senza sprecare nessuno sforzo, massimizzando di conseguenza il valore generato. Per questo abbiamo un approccio molto strutturato con i nostri stakeholder, con circa 800 progetti di sostenibilità avviati o in itinere, solamente in Italia”. 

L’ultima sessione dei lavori è stata incentrata sull’esperienza diretta di alcuni “cittadini attivi” che hanno dato vita a progetti di inclusione sociale e sostenibilità ambientale creando nuove occasioni di incontro. Come il caso di Lorenzo Artibani, ex studente di Economia a Tor Vergata e fondatore della startup Orto 2.0, che ha sviluppato un progetto di agricoltura sociale attualmente in sperimentazione presso alcune onlus operanti nel campo della psichiatria e dei disturbi mentali: ai pazienti è proposta una “terapia agricola” per stimolare partecipazione, limitare gli sprechi alimentari e costruire una community di valore condiviso.

Le storie di sostenibilità proseguono il loro viaggio in Italia con il Giro della CSR che farà tappa a Bari, Bologna, Padova, Rimini e Verona, prima di concludersi a Genova, il 24 maggio, in attesa del Salone nazionale nel mese di ottobre a Milano.