La vitalità imprenditoriale italiana

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Dove va l’economia italiana? L’occasione per discuterne è stata la sesta edizione del premio Eccellenze d’impresa, la cui cerimonia di consegna si è svolta il 15 ottobre presso la Borsa di Milano.

Il riconoscimento, nato dalla partnership tra Gea-Consulenti di Direzione, Arca Fondi e Harvard Business Review Italia, premia aziende e startup operanti in Italia che si siano distinte per prestazioni straordinarie, capacità di innovazione, leadership tecnologica, internazionalizzazione, creazione di opportunità lavorative, in particolare per i giovani, e volontà di far crescere i talenti. Il tutto con una forte attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.

Il primo premio come vincitore Assoluto e quello per la categoria “Crescita e Sostenibilità” è andato al gruppo Bonfiglioli, leader italiano nel settore della trasmissioni di potenza.

La cerimonia di premiazione a Palazzo Mezzanotte è stata anticipata da una tavola rotonda dal titolo “Dove va l’economia italiana? La responsabilità del Governo e il ruolo delle imprese”, aperta dal keynote speech del professor Salvatore Rossi, già Direttore Generale di Banca d’Italia, che ha tratteggiato il panorama economico globale e italiano: “Viviamo ormai nell’era del digitale. E le nuove tecnologie sono tanto più sfruttabili in termini di efficienza quanto più grande è l’organizzazione o l’impresa che se ne avvale. In Italia, purtroppo, il tessuto produttivo è frammentato in una moltitudine di piccole imprese, in poche di medie dimensioni, e in una manciata di grandi aziende”. Ciò si traduce nel fatto che nella media il sistema italiano appare “incapace di beneficiare appieno delle nuove tecnologie”. Tuttavia, ha concluso Rossi, l’Italia continua a essere uno dei Paesi più avanzati grazie a “molte imprese ancora capaci di fronteggiare la concorrenza internazionale ad armi pari: ma non sono abbastanza, e bisogna che il loro numero cresca”.

Dopo l’ex Direttore della Banca d’Italia, a prendere la parola è stata la nostra Presidente, Patrizia Grieco, anche membro della giuria del premio Eccellenze d’impresa. Grieco ha condiviso quanto detto da Rossi, aggiungendo che “l’Italia ha una grandissima vitalità imprenditoriale, il che significa una forte capacità delle imprese di sopperire alle lacune strutturali. Tuttavia una piccola impresa rimane piccola, il che significa che avrà difficoltà ad affrontare il treno dell’innovazione tecnologica che ci travolge costantemente. Dobbiamo valorizzare maggiormente ciò che siamo”.

E in questo l’esperienza delle grandi aziende può fare da guida: “Enel oggi è la più grande utility europea, la seconda più grande del mondo per capitalizzazione, la prima per estensione di rete e il leader mondiale nelle rinnovabili. Però non siamo sempre stati così”.

Un Gruppo come il nostro può contribuire all’evoluzione economica del Paese ed “esercitare un traino importantissimo sulla filiera della ricerca, dello sviluppo tecnologico, dell’innovazione, della sicurezza sul lavoro e di tutto ciò che può concorrere a sviluppare l’economia del Paese”.