Rapporto ASviS 2019, il cammino dell’Italia verso lo sviluppo sostenibile

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Nelle istituzioni, come anche tra le imprese e i cittadini, cresce la consapevolezza che l'impegno per la sostenibilità è cruciale per il futuro del Paese. Eppure, nonostante i progressi registrati negli ultimi anni, l'Italia resta ancora lontana da un percorso di sviluppo sostenibile. È il quadro che emerge dal Rapporto ASviS 2019 che analizza l’andamento del Paese rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs - Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite. Lo studio è stato presentato dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) lo scorso 4 ottobre all'Auditorium Parco della Musica di Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“È importante segnalare il crescente impegno della società civile, delle imprese e del mondo della finanza, anche in Italia”, ha ricordato il portavoce di ASviS, Enrico Giovannini, illustrando i risultati del rapporto. “Lo sviluppo sostenibile si sta affermando sempre di più come paradigma per guidare le imprese nel trasformare i rischi in opportunità”. Da parte sua, “la società italiana, anche grazie all’impegno dei giovani, ha ormai preso coscienza dei problemi che abbiamo di fronte e domanda interventi urgenti”. Un risultato a cui l'ASviS, che riunisce oltre 220 organizzazioni del mondo economico e sociale e che conta tra i suoi aderenti Enel Foundation, ha contribuito in questi anni con importanti iniziative di sensibilizzazione, a partire dal Festival dello Sviluppo Sostenibile, con oltre mille eventi organizzati in Italia.

“Siamo molto incoraggiati dai risultati della nostra attività a livello europeo e nazionale”, ha sottolineato Giovannini, ricordando come la nuova Commissione europea intenda mettere al centro gli SDGs per fare dell’Europa il primo continente carbon-neutral e leader globale dell’economia circolare. “La presidente Ursula von der Leyen ha recepito alcune delle nostre proposte, tra cui una responsabilità diretta di ciascun Commissario per raggiungere gli SDGs di propria competenza”. In questo quadro, secondo Giovannini, “l’Italia deve fare la sua parte: è per questo che chiediamo con urgenza una legge annuale per lo sviluppo sostenibile, politiche integrate e azioni concrete a partire dalla prossima Legge di Bilancio”.

Il Rapporto ASviS evidenzia, infatti, come il percorso del nostro Paese verso gli SDGs resti tortuoso. L’Italia migliora in nove obiettivi (tra cui innovazione, condizioni delle città, modelli sostenibili di produzione e consumo), resta stabile in due (educazione e cambiamento climatico) e peggiora in sei (tra cui povertà, alimentazione e agricoltura sostenibili, condizione dei mari e degli ecosistemi terrestri). “Anche dove gli andamenti sono favorevoli siamo molto lontani dagli obiettivi e la distanza rispetto ad altri Paesi europei rischia di allargarsi”, ha ammonito Giovannini, sottolineando in particolare “il peggioramento drammatico della condizione degli ecosistemi terrestri, l'obiettivo 15, dove scontiamo la mancanza di una legge sul consumo di suolo: ne abbiamo consumato più di tutti i Paesi europei”.

Guardando al futuro, il presidente dell'ASviS, Pierluigi Stefanini, valuta positivamente il fatto che il governo abbia “introdotto la sostenibilità nell’agenda politica e che le linee programmatiche includano alcune proposte avanzate da ASviS”, a partire dall’inserimento in Costituzione del principio dello sviluppo sostenibile. Annunci a cui “devono seguire azioni concrete”. Un auspicio condiviso dal Presidente della Camera Roberto Fico, per il quale “occorre definitivamente prendere atto della non sostenibilità e iniquità dell'attuale modello di sviluppo: i progressi compiuti finora non sono stati sufficienti”. Anche per il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, c'è “bisogno di un cambio di passo sia in Italia che in Europa”. Diverse le misure annunciate dal ministro: la rimodulazione di Industria 4.0 con incentivi in direzione dell'economia circolare; l'emissione di “green bond specificamente indirizzati a sostenere interventi nella direzione della sostenibilità”; un “comitato interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici che entrerà nel Cipe”.

A chiudere la presentazione è stato l’intervento da Bruxelles del Commissario designato agli Affari Economici dell'Ue Paolo Gentiloni. La Commissione europea, ha spiegato, intende “mettere in campo oltre mille miliardi di investimenti ambientali". Tra gli obiettivi prioritari ci sarà la revisione della “tassazione sull’energia: serve un sistema che incentivi le pratiche e i comportamenti ambientalmente compatibili e renda meno favorevole l'uso di carburanti inquinanti e di combustibili fossili”. L’esecutivo Ue, ha concluso Gentiloni, punta a “integrare gli SDGs nella procedura del semestre europeo attraverso cui la Commissione e il Commissario all'Economia verificano gli impegni dei diversi Paesi: l’obiettivo è farne dei parametri fondamentali per le politiche di bilancio dei 27 Paesi membri, per una crescita economica che sia sempre più sostenibile anche sul piano sociale e ambientale”.