Alleva la speranza+, il crowdfunding per il turismo sostenibile

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A più di quattro anni dalle prime scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale, nell’estate del 2016, c’è ancora bisogno di tanto impegno per dare vita ai progetti di rinascita e rafforzare le competenze di chi ha deciso di restare in quei luoghi per farli crescere.

Alleva la speranza, la campagna di crowdfunding che abbiamo lanciato con Legambiente nel 2018, prosegue e assume una nuova veste. Obiettivo: sostenere le piccole imprese locali che valorizzano e mantengono vive e attive le zone più interne dell’Appennino, tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, che nel gennaio del 2017 sono state colpite nuovamente dal sisma e da un'ondata di forte maltempo e che più recentemente hanno subito gli impatti dell’emergenza Covid-19.

Chiusa la terza fase

Il bilancio dell’iniziativa, lanciata nel novembre 2018, è stato fin qui molto positivo e anche per questo si rinnova. Attraverso la piattaforma PlanBee sono stati raccolti finora 187.237 euro, andati a sostenere i progetti di dodici allevatori, quattro per ogni fase della campagna.

La terza fase, appena conclusa, consentirà di finanziare la realizzazione di un laboratorio di smielatura ad Amatrice (Rieti), di ricostruire un fienile a Valle Castellana (Teramo), di realizzare una staccionata per il bestiame e acquistare mangimi bio ad Acquasanta Terme (Ascoli), di acquistare una macchina per la fienagione e due mangiatoie a Cascia (Perugia).

Ora c’è Alleva la speranza+

La nuova campagna, lanciata il primo dicembre, si chiama Alleva la speranza+. Se le precedenti tre raccolte fondi hanno riguardato piccole imprese agroalimentari, questa volta il raggio di azione si estende al turismo sostenibile e all’ospitalità extralberghiera, un altro volano dello sviluppo locale, per valorizzare territori bellissimi del nostro Paese.

 “Il nostro obiettivo, quando siamo partiti con questa campagna, è stato quello di dimostrare la vicinanza di Enel e di Legambiente alle comunità locali. Abbiamo cercato di dare un sostegno concreto a imprenditori che in molti casi avevano perso tutto, ma che avevano deciso - nonostante le grandi difficoltà che stavano affrontando - di rimanere nei propri territori, di continuare a sviluppare le proprie attività, facendo così crescere le economie locali e mantenendole sostenibili”, ha detto Nicoletta Novi, responsabile CSV and Sustainability Projects di Enel Italia, nel corso dell’evento online di presentazione dell’iniziativa. “La tenacia di questi nuovi imprenditori ha dato un nuovo impulso alle economie locali e ha aiutato anche ad evitare lo spopolamento di queste aree”.

Nella nuova campagna di crowdfunding, al nostro Gruppo si sono unite in qualità di partner Fondazione Symbola, Federtrek, Turismo verde e l’associazione Host Italia, per essere ancora più uniti, più vicini alle imprese e più attenti ai crescenti bisogni connessi all’emergenza Covid-19.

Quattro i nuovi progetti da sostenere. Stefano Cappelli ed Elena Pascolini, con l’associazione Monte Vector, gestiscono il rifugio Mezzi Litri ad Arquata del Tronto (Ascoli) e sognano un Appennino inclusivo, senza barriere: attraverso la raccolta fondi intendono realizzare una rampa per disabili e strutture di accoglienza mobili e accessibili, come una iurta, usata tradizionalmente dai popoli nomadi dell’Asia.

Eleonora Saggioro gestisce con la cooperativa Equo Rifugio il rifugio Sebastiani a Rocca di Mezzo (L’Aquila), costretto a chiudere a marzo per il Covid, e ora ha bisogno di aiuto per ristrutturare gli spazi interni e garantire il necessario distanziamento tra gli escursionisti.

Domenico Angelini, nella sua azienda agricola a conduzione familiare Dolci Giuseppina di Monteleone di Spoleto (Perugia), coltiva legumi e cereali biologici, zafferano e produce miele. Ora vuole realizzare un punto di degustazione sulla sua terrazza panoramica e acquistare altre arnie per le api.

Brigida Stanziola coordina le attività del Centro di educazione ambientale Il Sentiero di Poggiodomo, il comune più piccolo dell’Umbria, in provincia di Perugia: il contributo del progetto servirà ad aumentare l’efficienza energetica della struttura, migliorare la gestione dei rifiuti e sviluppare un progetto di ospitalità diffusa.

“La pandemia che ci ha colpito rende ancora più fragili i territori fiaccati dal sisma, aggravando situazioni già precarie”, ha detto Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. In quelle aree, spesso di straordinaria bellezza, tanti piccoli imprenditori garantiscono produzioni sostenibili e di qualità, grazie alle quali tengono letteralmente in vita intere comunità. Queste persone sono oggi una speranza concreta, perché la ricostruzione delle aree devastate dal sisma sia fondata sulle comunità”.

Alle donazioni che arriveranno attraverso la piattaforma PlanBee, si aggiungeranno il nostro contributo e quello di Legambiente, perché questi progetti di rinascita possano diventare realtà.