Bastardo, al via i bandi di gara per le attività di demolizione della centrale

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Il 30 luglio abbiamo ufficialmente comunicato al Comune di Gualdo Cattaneo (Perugia) l’avvio entro il mese di agosto delle procedure di gara per la demolizione della centrale termoelettrica “Pietro Vannucci”, ufficialmente fuori servizio dal primo gennaio 2020. L’aggiudicazione delle gare è prevista entro la fine del 2021, e l’inizio delle attività operative nel corso del 2022.

Alla demolizione, in un’ottica di economia circolare, seguirà un percorso di riqualificazione del sito, a conferma delle strategie di sviluppo del Gruppo e della sua forte vocazione alla riconversione energetica, alla sostenibilità ed all’innovazione.

I lavori, in coerenza con i principi e le linee guida del Piano Nazionale Integrato Energia a Clima (PNIEC), sono stati inseriti dalla Regione Umbria nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per rilanciare l’economia italiana dopo la pandemia da Covid-19.

In questo caso la destinazione scelta per il sito sarà la riconversione in un impianto innovativo per la produzione di idrogeno verde, cioè ottenuto dall’acqua tramite elettrolizzatori alimentati da elettricità a sua volta generata da fonti rinnovabili: una soluzione pienamente sostenibile nell’ambito della transizione energetica per decarbonizzare settori industriali come ad esempio l’aviazione, i trasporti marittimi pesanti, le acciaierie e le raffinerie.

“Ha così inizio una fase fondamentale per il nostro territorio che vedrà il Comune di Gualdo Cattaneo protagonista nello sviluppo produttivo, economico ed ambientale della nostra Regione. Questo è il frutto della completa sinergia tra la Regione Umbria, Enel e l’attuale Amministrazione Comunale”, ha commentato il sindaco di Gualdo Cattaneo Enrico Valentini.

L’impianto farà parte di un polo innovativo che comprenderà anche un parco fotovoltaico e laboratori dedicati alla ricerca su energia e mobilità sostenibile. Il progetto, denominato PRIMA (Polo Regionale dell’Idrogeno e della Mobilità Alternativa), è stato pensato per coniugare gli obiettivi energetici con quelli di sostenibilità ambientale e sociale: il polo avrà anche importanti ricadute in termini occupazionali e sarà quindi un motore di sviluppo per la regione, oltre che un modello di avanguardia tecnologica a livello nazionale.