Agrivoltaico: a Tarquinia il parco più grande d’Italia

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Dall’incontro tra rinnovabili e territorio nascerà a Tarquinia, nel Lazio, il più grande impianto agrivoltaico d’Italia, il cui cantiere è stato inaugurato da Enel Green Power lo scorso 23 marzo.

Un virtuoso percorso in sinergia con la comunità e in armonia con l’attività agricola presente nell’area che segna un doppio primato: l’impianto di Tarquinia sarà, infatti, anche il più grande impianto solare italiano e porterà benefici concreti e trasversali dal punto di vista ambientale, economico e sociale, sia a livello nazionale sia locale.

L’impianto coniugherà, quindi, innovazione e vicinanza al territorio e sarà in grado di soddisfare con circa 170 MW di potenza completamente rinnovabile il fabbisogno energetico di circa 111.000 famiglie.

Una volta a regime, il parco agrivoltaico sarà in grado di produrre ogni anno circa 280 GWh, evitando la dispersione nell’atmosfera di quasi 130.000 tonnellate di anidride carbonica e il consumo di circa 26 milioni di metri cubi di gas. Combustibile fossile che sarà interamente soppiantato da energia rinnovabile, pulita e prodotta localmente.

Un risultato reso possibile anche dall’utilizzo sistemico di tecnologie all’avanguardia, come i moduli fotovoltaici bifacciali che consentono un assorbimento di energia solare da entrambi le superfici e i tracker, strutture che permettono ai pannelli di seguire il sole durante tutto l’arco della giornata, così da massimizzare la produzione e renderla ancora più efficiente.

«Il parco solare in costruzione a Tarquinia dimostra come sia possibile gestire in armonia la crescita delle energie rinnovabili e dell’attività agricola», commenta Salvatore Bernabei, CEO di Enel Green Power. «Si tratta infatti di un impianto che sarà perfettamente integrato con il territorio e che ospiterà colture al suo interno, generando ricadute positive per l’ambiente, l’economia e il territorio e contribuendo alla riduzione della dipendenza energetica dell’Italia.» 

Il nuovo parco agrivoltaico sarà realizzato in un’area privata, di proprietà di un’impresa del territorio, che ha deciso di collaborare con Enel Green Power per integrare l’impianto con attività agricole: foraggio e borragine saranno piantati tra le file di moduli fotovoltaici e nelle fasce di rispetto degli elettrodotti aerei, mentre nelle fasce perimetrali sorgeranno coltivazioni di ulivi.   

Il progetto genererà anche altri benefici per l’economia locale: le imprese impegnate nella costruzione sono laziali, per la maggior parte proveniente dalla provincia viterbese, con un picco di coinvolgimento occupazionale di circa 330 persone in 13 mesi di tempo stimato di costruzione.

Un caso esemplare quello di Tarquinia che conferma quanto sia fondamentale, per la transizione energetica, la capacità di dialogare con il territorio per sviluppare modelli sostenibili, in sintonia con le necessità dei cittadini, e che le ragioni dell’ambiente e dell’economia non sono in contrapposizione, ma si alimentano a vicenda, generando ricadute positive per l’intero Sistema Italia.