Rinnovabili, il volano verde della competitività

Rinnovabili, il volano verde della competitività

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Rilanciare l'Italia con la forza delle energie rinnovabili: energia verde per il lavoro, per l'industria, per le piccole e medie aziende, per la tecnologia e la sostenibilità ambientale, per gli azionisti, ma soprattutto per i cittadini.

La transizione del sistema energetico del Paese verso un mix a ridotte emissioni di CO2, obiettivo al centro della nuova Strategia Energetica Nazionale, può dare un forte impulso alla competitività di tutto il sistema Italia. Un'opportunità che si fonda su un fatto: grazie all'evoluzione tecnologica, le rinnovabili non sono più un'alternativa alle fonti fossili nella generazione di elettricità, ma una fonte primaria.

 

Rinnovabili, hic et nunc 

La sfida dell'Accordo di Parigi per contrastare il cambiamento climatico offre al nostro Paese la possibilità di diventare, grazie anche alle competenze e all'esperienza maturata da Enel attraverso Enel Green Power, un modello di sviluppo in Europa e nel mondo nelle tecnologie verdi. Questo il tema del convegno “L'Italia e le Energie rinnovabili”, promosso da Enel il 5 dicembre a Roma, per dar vita a un confronto trasversale e di alto profilo, con istituzioni, esperti internazionali, mondo delle aziende e operatori di settore. Ad aprire l'incontro, dopo il saluto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel Francesco Starace, è stato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

 

“La transizione dal carbone alle rinnovabili è al tempo stesso una scelta per il futuro e per l’oggi, una scelta che rafforza il nostro sistema Paese”

– Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri

“L’idea dell’impraticabilità economica delle energie rinnovabili è completamente superata dai fatti”, ha sottolineato Gentiloni evidenziando come ormai la competitività delle fonti verdi sia un dato acquisito. “Ci troviamo di fronte davvero a una transizione di portata straordinaria a lungo discussa, ma che ora corre con le sue gambe e che ha nel suo orizzonte due valori fondamentali: realizzare energie più pulite per il Paese e per l'ambiente ed esaltare la competitività del nostro e di altri sistemi industriali”.

 

“Non stiamo parlando di una buona causa, ma di uno dei vettori più straordinari della competitività dei sistemi economici”

– Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri

La SEN, definita nelle settimane scorse dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, punta a raggiungere una quota di rinnovabili pari al 28% dei consumi entro il 2030 e al 55% della produzione di energia elettrica. Una sfida importante per l'economia del nostro Paese, che attrae investimenti e che, come indicano gli analisti, permetterà di creare nuovi posti di lavoro. Per questo motivo, ha concluso il Presidente del Consiglio, “occorre lavorare sul capitale umano, sulla professionalità e sulla capacità di innovazione” per dare ancora più valore all'energia verde.

 

I numeri delle rinnovabili 

Dati e trend internazionali evidenziano ormai da tempo che le rinnovabili, supportate dall'innovazione e dall'evoluzione delle tecnologie, non sono un sogno, ma possono guidare la transizione energetica e generare valore sostenibile dall'industria all'utente finale. A ricordarlo, introducendo il convegno, è stato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace.  

“Le fonti rinnovabili sono diventate molto competitive – ha spiegato Starace – con costi di generazione in caduta veloce e in progressiva erosione di tutta la competitività delle fonti convenzionali”. Nel fotovoltaico il prezzo dell'elettricità al Megawattora (MWh) è passato in dieci anni da un incentivo di 490 euro/MWh a meno di 40 dollari/MWh come nelle più recenti aste competitive in molte parti del mondo. Lo stesso è accaduto nell'eolico, dove si è passati da 180 euro/MWh a meno di 30 dollari/MWh.

È la competitività dell'energia verde che la rende vantaggiosa, facendone uno strumento essenziale per guidare il Paese verso la decarbonizzazione dell'economia, dell'industria, delle città.

 

“Il punto su questa grande rivoluzione delle rinnovabili è capire quanto impatta sul cambiamento nei nostri sistemi energetici e quanto bene può fare all’economia italiana e nel mondo”

– Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel

Per cogliere questa opportunità, ha proseguito il nostro Amministratore Delegato, la transizione energetica verso le rinnovabili deve andare di pari passo con la digitalizzazione delle infrastrutture, un passaggio cruciale per permettere di aumentare la quota di rinnovabili nel mix energetico. È in questa direzione che si muove il Piano Strategico di Enel 2018-2020, che prevede, nei prossimi tre anni, investimenti per 5,3 miliardi di euro nella digitalizzazione, di cui la maggior parte destinati agli asset tecnologici e il resto  a processi, sistemi e cultura aziendale.

A livello globale, infatti, secondo l'ultimo rapporto dell’International Energy Agency (IEA), i cui dati sono stati illustrati nel corso dell'evento da Paolo Frankl, responsabile della Divisione Renewable Energy, entro il 2022 la capacità di generazione da fonti rinnovabili aumenterà del 43%, con un ritmo impressionante: in cinque anni si produrrà la metà dell'energia oggi prodotta dal carbone che però ha 80 anni di storia alle spalle. Il 2016, ha ricordato Frankl, ha registrato un record nella crescita dell’energia da fonti rinnovabili, che hanno coperto, a livello mondiale, due terzi della nuova capacità di generazione. E il fotovoltaico, per la prima volta, ha superato la crescita del carbone diventando la risorsa energetica con lo sviluppo più rapido al mondo. Dati che trovano riscontro anche nelle previsioni del New Energy Outlook di Bloomberg, presentato a Roma da Tom Rowlands-Rees, senior analyst dell'agenzia, secondo il quale nel 2040 fotovoltaico ed eolico costituiranno due terzi della capacità installata nel mondo.

 

Energia verde per il sistema Italia 

L'Italia può dunque diventare una realtà attraente per gli investitori internazionali, lungo tutta la filiera: “Man mano che si decarbonizza, il costo dell’elettricità scende e si stabilizza”, ha osservato ancora Francesco Starace, spiegando come in questo modo anche “i trasporti, il riscaldamento e una serie di processi industriali diventano più prevedibili, meno inquinanti e più convenienti”.

Per concretizzare tutti i vantaggi della transizione energetica verso le rinnovabili e le opportunità che queste possono abilitare, come fattore guida verso un'economia circolare e decarbonizzata, la giornata è proseguita concentrandosi  sull'analisi della filiera e delle esigenze delle grandi e medie imprese che operano nel settore.

Tra i protagonisti dell’evento anche Antonio Cammisecra, Amministratore Delegato di Enel Green Power e Direttore della Divisione Rinnovabili di Enel, che ha sottolineato come per agevolare il passaggio alle energie verdi serva un quadro regolatorio chiaro e stabile: “Non chiediamo incentivi – ha sottolineato il manager – ma serve un quadro regolatorio stabile per consentire alle rinnovabili di muoversi in un contesto competitivo".

 

“ll mercato dell’energia rinnovabile è basato sulla pura competitività. Per vincere aste in Messico, Stati Uniti e, in futuro, anche in Italia bisogna puntare sull’ innovazione tecnologica”

– Antonio Cammisecra, direttore Energie Rinnovabili di Enel e CEO di Enel Green Power

Enel Green Power, ha sottolineato Cammisecra, è pronta a cogliere la sfida e “anche l'industria italiana è pronta a riportare in Italia l'esperienza accumulata a livello globale in questi ultimi anni. Con un caveat importante: bisogna essere innovativi e saper mettere in discussione il proprio modello di business ogni giorno per essere sempre al passo coi tempi e sostenibili”. Anche il mercato ha bisogno di stimoli all’ innovazione, di regole che favoriscano la sana competizione, introducendo il sistema delle aste competitive con contratti di medio-lungo termine: una combinazione utile a dare alle aziende più coraggio e più certezze negli investimenti.

Una prospettiva che ha visto una condivisione trasversale degli ospiti dei diversi panel:  dai rappresentati delle grandi utility europee come Edison, Erg, E.On ed EDP, ma anche delle grandi e medie imprese che formano la filiera delle rinnovabili (da Siemens a Samsung, fino alle italiane FIMER, Ansaldo Energia, Tozzi Sud, Enertronica, Convert Italia), fino a organizzazioni come Elettricità Futura, la divisione di settore di Confindustria, Kyoto Club e Althesys.

L'Italia si candida a leader internazionale nel settore delle rinnovabili. A guidarla la competenza tecnologica e l'esperienza di Enel Green Power che, nel 2016, ha superato i 2 GW di nuova capacità installata rinnovabile e si appresta a superare questo risultato,  aggiungendo nel 2017 altri 2,6 GW.

Riguardo poi i sistemi di storage, durante la discussione Cammisecra ha sottolineato che “la gigafactory europea si potrebbe fare in Italia, abbiamo tecnologia, competenze capitali, passione e visione di lungo periodo”, evidenziando la necessità che l'Italia rafforzi la propria leadership nelle tecnologie rinnovabili a partire proprio dal contesto europeo. Un modo per farlo è investire nelle infrastrutture digitali per aumentare il mix di produzione da fonti green nel nostro Paese, ma anche porsi alla guida di progetti di più ampio respiro per lo sviluppo delle tecnologie necessarie ad agevolare la transizione energetica verso un'economia decarbonizzata, come appunto i sistemi di accumulo.

Un ruolo di guida che Enel è pronta ad assumersi, come ha ribadito a chiusura dell'evento Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia. La nostra azienda, ha spiegato Tamburi, ha questo ruolo di indirizzo del Sistema Paese verso la digitalizzazione degli asset energetici, lo sviluppo di nuovi servizi innovativi e le rinnovabili . Il passaggio a un sistema energetico basato sulle fonti green, ha sottolineato, “è inesorabile dal punto di vista tecnologico e industriale. Per raggiungere gli obiettivi sfidanti della SEN occorre anche promuovere la coesione tra istituzioni, autorità e operatori”. Produrre energia rinnovabile, ha concluso Tamburi, oltre a far bene al mondo e al Paese, “fa bene ai cittadini consumatori perché le bollette dovrebbero abbassarsi favorendo così anche l'elettrificazione dei consumi in diversi settori, dai trasporti pubblici e privati al riscaldamento”.