Bici e natura, il matrimonio perfetto

Bici e natura, il matrimonio perfetto

{{item.title}}

Che cosa cerca l’uomo nel ciclismo? Che cosa lo spinge a non liberarsi dell’unica macchina “antica” da lui inventata che lo ha accompagnato fino alla contemporaneità? E soprattutto, perché al di là di un comprensibile “uso corrente”, a volte sembra voler tornare indietro nel tempo assieme a quella vecchia compagna?

Nel primo grande appuntamento italiano a due ruote, le “Strade bianche”, sembra quasi ci sia una riaffermazione di primogenitura genetica fra il ciclismo, appunto, e il motivo per cui è nato: muoversi al passo con la natura. Cercando ostentatamente, se possibile, un habitat ancora più incontaminato, più autentico, più in linea con le radici per cui questo connubio è stato concepito.

Benvenuto al Grande Ciclismo italiano 2018: si parte con la “più meridionale delle Grandi Classiche del Nord” (“Strade bianche”, appunto, con oltre il 30 per cento di percorso sterrato: quasi ai confini dell’eroismo), poi si proseguirà dal 7 al 13 marzo con la Tirreno-Adriatico (un “piccolo Giro” che avrà alla partenza un numero di big talmente impressionante da far impallidire i “grandi Giri”) e il 17 la “classica delle classiche” e cioè l’immortale Milano-Sanremo che come sempre costituirà il grande sipario dell’intera stagione.

A quel punto mancheranno cinquanta giorni al Giro d’Italia. E anche quest’anno Enel ci sarà: a pennellare di rosa la gioia dell’evento, da sempre, più popolare della nostra storia sportiva.

“Gran Fondo Strade Bianche” evento inaugurale della stagione, si allargherà ancora una volta in tre direzioni: il 3 marzo la corsa vera e propria riservata ai professionisti (durissima, unica e maliarda con arrivo a Siena in Piazza del Campo), a precederla la gara femminile, egualmente impegnativa, egualmente affascinante e il 4 la bellissima festa della “Gran Fondo” per amatori, per riassaporare la gloria del giorno prima, ma soprattutto per ritrovare la stessa natura di una Toscana che sembra nata per farsi amare da chi, la bici, la ama in tutte le sue declinazioni.

Ciclismo e bellezza, si diceva. Modernità e classicità. E allora torniamo alla domanda iniziale: che cosa cerca l’uomo nella bici? La risposta di Albert Einstein fu: “La vita è come una bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi per forza pedalare”!