La profezia dei due mari

La profezia dei due mari

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C’è aria di piccolo grande Giro nella Tirreno-Adriatico che parte il 7 marzo. Prima prova della verità fra il fango delle “Strade Bianche” vinto in Piazza del Campo a Siena dall’outsider belga Tiesj Benoot e la grande classica di primavera, la storica Milano-Sanremo del 17 marzo.

La Tirreno-Adriatico è alla sua 53esima edizione e ha ormai dignità di corsa storica, scelta da tanti campioni per “fare le carte” alla loro stagione.

Due le curiosità degne di nota: la prima è il numero e il tasso di “padroni” del ciclismo internazionale, da FroomeTom Dumoulin, vincitori degli ultimi Giri d’Italia e di Francia, ad AruVincenzo Nibali che al Giro non s’incontreranno, passando per Uran, Bardet, Landa, Porte e tanti altri che non troveremo sicuramente tutti assieme alla partenza dei grandi Giri tradizionali, dunque un cast stellare. L’altra riguarda una delle 7 tappe che porterà la corsa da un mare all’altro (per l’esattezza da Lido di Camaiore a San Benedetto del Tronto, attraverso passaggi appenninici molto aspri) e avrà come traguardo Filottrano, la cittadina di Michele Scarponi che vinse la Tirreno-Adriatico proprio dieci edizioni fa: un omaggio a un campione che il ciclismo non può e non deve dimenticare.

Tirreno-Adriatico, dunque, per capire che cosa c’è scritto nelle stelle del 2018 a pedali.