Giro Under 23: passione napoletana

Giro Under 23: passione napoletana

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C’è una grande canzone napoletana di Libero Bovio (l’autore di “Silenzio cantatore”, “Tu ca nun chiagne”, “‘O Paese d'o sole”, “Guapparia”, “Lacreme napulitane”, eccetera) che si chiama “Passione”: per intenderci quella di “…te voglio, te penso, te chiammo”. Qualcuno potrebbe chiedersi il perché della singolarità di questo accostamento tra uno storico brano musicale e una bella gara ciclistica. Non c’è solo un motivo: ce ne sono due. E uno… non è soltanto ciclistico.

Cominciamo dalle caratteristiche della tappa stessa, molto ostica, ponte fra le asperità che portano fuori dalla Val Camonica in Lombardia e la durezza del passo del Tonale che dai suoi quasi 1900 metri sfocia nel Trentino. Luogo di memorabili imprese sia in salita che in discesa, molto spesso trampolino verso la vittoria finale (quella di Gimondi di cui si è parlato, per esempio).

Ma dopo la selezione del Tonale, il bello, forse, deve ancora venire. E qui comincia la “passione”, non solo intesa in senso biblico di fatica, ma anche ovviamente in senso etico: perché solo una grande passione per questo sport (intesa come spirito di sacrificio e desiderio di affermazione) potrebbe essere l’elemento cardine di un’impresa che molti si aspettano e che potrebbe far diventare assai “solida” la classifica a quattro giorni dalla conclusione.

L’arrivo è posto ai 1662 metri di Folgarida, da qualche tempo comune unico con la località che la precede di una dozzina di chilometri e cioè Dimaro. E qui subentra il secondo annunciato step della “passione” che abbiamo introdotto con una canzone napoletana. Dimaro-Folgarida, infatti è da sette anni la sede del ritiro del Napoli Calcio che qui ha costruito i suoi ultimi bellissimi campionati e che, per tre settimane, a luglio, si trasforma in una allegrissima (e peraltro compostissima) “Piedigrotta” del Nord, col paese imbandierato tutto d’azzurro e con decine di migliaia di appassionati con famiglie al seguito che seguono sin dalla genesi la stagione dei loro beniamini.

I ciclisti, per quanto decisamente presi dalle difficoltà del tratto decisivo, potrebbero perlomeno incuriosirsi nel passare fra murales che ritraggono i più celebri calciatori napoletani della storia più recente, da Maradona in poi, in attesa degli… aggiornamenti dell’ultima campagna acquisti.

Ma a proposito di campionissimi anche oggi, 12 giugno, c’è una data da celebrare: il quarantennale esatto della prima vittoria al Giro di Eddy Merckx che batté nell’ordine Adorni (di lì a poco campione del mondo) e Gimondi. E sapete dove terminò quel Giro? Coraggio, un po’ di fantasia: a Napoli!!