Giro Under 23: tutti i talenti del Trentino

Giro Under 23: tutti i talenti del Trentino

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È fuor di dubbio che Trentino in chiave ciclistica può essere tranquillamente tradotto in “talento”.

Basta la sola tappa di oggi del Giro d’Italia Under 23 Enel, che si sviluppa per intero nella Provincia autonoma di Trento, per fare ideale incetta di un numero tale di maglie rosa, maglie gialle, maglie tricolori e maglie iridate da stropicciarsi gli occhi: da Moser a Simoni, da Fondriest a Oss per non parlare di donne, visto che nella sola Cles, ad appena 17 chilometri dalla partenza è nata (oltre allo stesso Fondriest) una campionessa di non ancora 19 anni che ha già vinto cinque titoli mondiali e nove titoli europei su pista, aggiungendoci anche gli spiccioli di qualche podio iridato su strada: Letizia Paternoster. E, come si dice in questi casi, siamo solo all’inizio.

La frazione di oggi davvero non si nega alla storia: sia quella con la S maiuscola, perché molti saranno gli omaggi virtuali (che proseguiranno anche nei prossimi giorni) a piccoli e grandi teatri che evocheranno il centenario della Grande Guerra, sia a quella della due ruote perché non c’è angolo sfiorato, dalla Val di Sole alla Valsugana, in cui il Giro non abbia conosciuto momenti memorabili. E al fascino del ciclismo si aggiunge persino quello delle stelle: chissà come avrò visto dal cosmo, ammesso che fosse visibile, la sua piccola Malè, Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana protagonista di una spedizione spaziale.

È ovvio che fra campioni citati (e tanti altri se ne potrebbero aggiungere) quello che tutti sovrasta è Francesco Moser, che, per chi non lo sapesse, è ciclista italiano ad aver vinto il maggior numero di corse: più di Coppi, più di Bartali, più di Gimondi, più di qualsiasi altro! I biografi ne contano 273, collocandolo al terzo posto assoluto al mondo dopo Eddy Merckx e Rick Van Looy.

Gli faremmo un torto a rammentare i suoi trionfi che, oltretutto hanno spaziato dalla strada alla pista (visto che è stato anche iridato dell’inseguimento e anche storico detentore del record dell’ora). E poiché si parla di “talento”, è bello ricordare come quello sportivo non sia scemato a carriera terminata, trasformandosi in uno straordinario spin off imprenditoriale che lo ha reso uno dei più celebri viticultori della Regione. E la tappa di oggi passerà proprio ai piedi dell’antico maso di Villa Warth dove si estendono le sue celebri tenute.

Sapete fra i suoi vini qual è quello a cui tiene di più? Ma naturalmente il Brut “51,151”! Nome strano? Solo per i profani delle due ruote: corrisponde infatti ai chilometri che percorse a Città del Messico quando conquistò appunto il primato dell’ora rimasto imbattuto per tanti anni.

Anche il ciclismo ha dunque le sue preziose bollicine!