Giro Under 23: la sorpresa finale

Giro Under 23: la sorpresa finale

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Un finale di fantasia 

Sarà per merito dell’allegro e benefico influsso del prosecco, dolcissimo e prezioso nettare della zona, ma gli organizzatori hanno allestito un epilogo del Giro d’Italia Under 23 Enel con una fantasia semplicemente straordinaria. Sia per la divisione in due semitappe che per la formula complessiva di questa giornata probabilmente indimenticabile.

Terra di tanti ottimi corridori (Modolo, Bruseghin, De Rosso, primo vincitore del Tour de l’Avenir per dilettanti e poi Campione Italiano), terra di grandissime squadre giovanili (la celebre “Zalf”, vera incubatrice di fuoriclasse, che a questo stesso Giro ha dato il primo vincitore italiano), terra di industriali che hanno fatto la fortuna del ciclismo (Teofilo Sanson), terra di tappe e arrivi celebri (Petacchi, fra i tanti). Probabilmente finirà in volata, vista l’inevitabile brevità del percorso (si arriverà entro le 10,30, per consentire agli atleti di recuperare), ma un paio di strappi in salita, in attesa dell’assegnazione della maglia rosa definitiva nel pomeriggio, potrebbero assestare la classifica dei Gran Premi della Montagna.

 

L’epilogo 

E qui la fantasia si fonde alla gioiosa responsabilità di vedere qualcosa che nel ciclismo non si era mai visto.

Prima di tutto il percorso, tutt’altro che semplice: si parte in discesa, ma il tragitto offre tre asperità importanti compresa quella finale che non porta semplicemente alla vittoria di tappa, ma, come per incanto, alla stessa vittoria del Giro. Senza dubbi e senza calcolatrici. Come può accadere? Idea coraggiosa, ma semplice. Mentre nelle tappe a cronometro tradizionali si è sempre gareggiato a classifica invertita (il leader prende il via per ultimo), stavolta accadrà esattamente il contrario: la maglia rosa partirà davanti a tutti, con un vantaggio corrispondente a quello che ha in classifica.

Per fare un esempio: se chi è in testa sopravanza di un minuto il secondo, partirà un minuto prima di lui. Se riuscirà a difendere quel vantaggio taglierà il traguardo da vincitore in tutti i sensi, in caso contrario, se raggiunto, perderà il primato. Insomma, chi arriverà primo avrà due motivi per alzare le braccia. E non serviranno calcoli. Se non è trasparenza questa!