Giro 102, l’Arena dell’energia

Giro 102, l’Arena dell’energia

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Non era la prima volta che l’Arena di Verona si vestiva a festa per accogliere l’epilogo del Giro d’Italia: era già successo nel 1981, nel 1984 e nel 2010. Ma è stata la prima volta che l’anfiteatro romano di piazza Brà non ha incoronato un ciclista italiano. Un’edizione sorprendente: la vittoria è andata all’ecuadoriano Richard Carapaz, professionista solo da due anni, un outsider assoluto, partito da gregario nel team Movistar e consacrato alla storia con la patente di campione.

Vincenzo Nibali ha chiuso a testa alta, al secondo posto, ma non è riuscito a ripetere l’impresa di Francesco Moser che qui, 35 anni fa, sempre in una cronometro, scrisse una pagina leggendaria di questo sport.

Questa edizione del Giro ha inaugurato un nuovo triennio della nostra azienda al fianco di questa avvincente gara e della Maglia Rosa. Una partnership che si è rafforzata nel tempo grazie alla comune consapevolezza di rappresentare la storia del Paese, quella dello sport e quella dell'energia, e ai tanti valori condivisi: rispetto per l’ambiente, legame con le comunità e il territorio, passione, dedizione e gioco di squadra.

Il Giro fa parte dell'identità sportiva italiana che si racconta al mondo, com’è stato evidente domenica 2 giugno all’Arena, un palcoscenico internazionale quest’anno circondato da centinaia di persone vestite con il giallo, il blu e il rosso della bandiera dell’Ecuador.

Anche Enel è il simbolo di un Made in Italy capace di innovare in nome della sostenibilità, con salde radici nel territorio del nostro Paese ma con la vocazione a guardare lontano. L’edizione numero 103 ci porterà a Budapest, in Ungheria, dove ci aspetta un’altra storia da raccontare insieme.