La carica dei 130: i pulcini di Priolo Gargallo

La carica dei 130: i pulcini di Priolo Gargallo

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Un progetto all’insegna del rispetto del territorio e della fauna. Un progetto che vede Enel e la Lipu, Lega Italiana Protezione Uccelli, impegnate fianco a fianco nella protezione e nella crescita di un’area in prossimità della centrale Archimede.

Siamo a Priolo Gargallo, nella Riserva naturale delle Saline di Priolo, l’ultimo lembo di un’ampia zona umida che un tempo occupava un vasto tratto di costa tra Priolo e Marina di Melilli. Nell’area sono state censite 242 specie di uccelli, ossia circa il 40% di tutte quelle osservate ad oggi in Italia e l’accordo tra Enel e la Lipu, che gestisce la riserva naturale “Saline di Priolo”, ha consentito la crescita dell’area protetta e, attraverso un percorso natura anche l’accesso alla Guglia di Marcello, un importante sito archeologico esistente nel comprensorio priolese.

La nostra centrale a ciclo combinato Archimede gioca un ruolo importante per le tante specie protette che trovano rifugio nell’oasi: nelle ultime due stagioni estive, a seguito di una ordinanza sindacale, la centrale ha infatti pompato acqua di mare all'interno del bacino, in modo da garantire un livello idrico costante, indispensabile per creare un ambiente accogliente.

Fra gli ospiti della Riserva c’è anche una colonia di fenicotteri. Durante l’estate di tre anni fa gli uccelli avevano rischiato di morire per il prosciugamento del pantano dovuto all’evaporazione dell’acqua. Nel giro di pochi giorni, vista l’urgenza, sono stati realizzati circa 600 metri di tubazioni, con i necessari organi di collegamento e manovra.

I fenicotteri sono così diventati il simbolo del ripristino ambientale di questa zona, caratterizzata per anni dal polo petrolchimico e che ha visto uno dei suoi momenti più belli e intensi quando le uova dei pulcini dei fenicotteri si sono schiuse. Come successo durante l’ultima estate, quando alla fine alle Saline di Priolo sono nati 130 pulcini, quasi il triplo rispetto all'anno precedente.

La nidificazione, iniziata nel 2015, è un processo lungo, che parte in inverno, quando i genitori preparano i nidi e costruiscono col becco i coni di fango che serviranno ad ospitare le uova. La deposizione delle uova avviene ad aprile: i genitori si occupano a turno di covarle, per un periodo di circa 28 giorni. Nel maggio del 2015 sono nati 55 pulcini – un primo risultato entusiasmante, dopo 15 anni dal primo tentativo di nidificazione in Sicilia. 

I pulcini rimangono accanto ai genitori per circa 80 giorni, poi iniziano a volare. Sono proprio questi primi giorni a fornire i momenti più emozionanti, perché si capisce quanto sia importante per adulti e piccoli sentirsi al sicuro, in un ambiente protetto. I primi tentativi di volo fanno intuire la maestosità di questi uccelli, ancora nascosta nella tenerezza dei giovanissimi esemplari. D’inverno i fenicotteri migrano, si spostano verso il Nord Africa, ma alcuni esemplari raggiungono le valli di Comacchio, la Camargue, la Sardegna, ed altri rimangono stanziali, a Priolo. Sono riconoscibili grazie alla lettura a distanza dell’anello colorato inserito nelle zampe dai ricercatori dell’Ispra, dal personale della Lipu e da numerosissimi volontari.

Saline di Priolo è l’unico sito siciliano dove i fenicotteri hanno deciso di nidificare.  L’arrivo dei fenicotteri rosa è stato il coronamento di anni di lavoro per portare l’area ad un buon equilibrio bio-marino. Si tratta di uccelli molto delicati ed esigenti, che hanno bisogno di acque pulitissime, di molto cibo e di livelli ottimali degli acquitrini in cui vivono. Un habitat così sicuro e ospitale rappresenta anche un importante indicatore del benessere ambientale delle aree circostanti.

55 pulcini nati nel 2015, 130 nel 2016: aspettiamo la prossima estate confezionando tanti, tantissimi fiocchi rosa.