Living Lab di Savona, ecco la città del futuro

Living Lab di Savona, ecco la città del futuro

{{item.title}}

“Qui a Savona stiamo sperimentando il futuro. Un mondo dove, come in un sistema vitale e interconnesso, l'energia rinnovabile sarà immessa in una rete intelligente e sostenibile, integrata con le tecnologie più innovative e linfa per la mobilità elettrica”.

Quasi si commuove la professoressa Paola Girdinio, inaugurando il nuovissimo Living Lab Microgrid nel Campus savonese dell'Università di Genova. Di fronte ha il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il presidente di Enel Patrizia Grieco e un folto pubblico seduto nella biblioteca, ma il suo ringraziamento va prima di tutto alla squadra di tecnici e giovani studenti che, con passione, hanno permesso tutto questo: “Grazie a loro il plesso di via Magliotto è stato trasformato in una città in miniatura, un'isola energetica dove testare smart grid sempre più efficienti e innovativi sistemi di gestione energetica”.

 

“Nel Campus di Savona si sta sperimentando un mondo dove l'energia rinnovabile sarà immessa in una rete intelligente e sostenibile, integrata con le tecnologie più innovative”

– Paola Girdinio, Università di Genova

Ospitato in un’ex caserma degli anni Trenta, con i suoi 55mila metri quadrati e le circa 2mila persone che lo vivono quotidianamente (perlopiù studenti che frequentano i corsi di Scienze Sociali, Medicina e Ingegneria), il Campus è un piccolo quartiere urbano di Savona. La vera sfida è stato renderlo energeticamente sostenibile ricorrendo a fonti rinnovabili e a sistemi di accumulo, mettendo in rete tutti gli edifici del Campus e realizzandovi al centro un gioiello – lo Smart Energy Building – che è la prima palazzina in Italia totalmente autosufficiente, connessa a una smart grid e a zero emissioni di anidride carbonica. Entrare nel SEB equivale a intraprendere un viaggio nel futuro: il building è isolato dal punto di vista termico e acustico, è dotato di sistemi di illuminazione ad alta efficienza ed è allacciato unicamente alla microgrid universitaria (dunque non connesso alla rete elettrica pubblica).

L'energia è fornita unicamente da un impianto fotovoltaico e da uno di riscaldamento a pompa di calore geotermica, ma anche - in misura minore - dalla palestra digitale U-Gym, dove si riesce a riconvertire anche il movimento prodotto sulla cyclette e sulle elliptical bicycle. Il Living Lab – la mente che dà vita e gestisce questa complessa smart grid – è stato interamente finanziato con soldi pubblici nell'ambito del progetto Energia 2020 dell'Università di Genova (8 milioni di euro arrivati da Ministero dell'Ambiente, Ministero dell'Istruzione e Regione Liguria) ma non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di Enel e Siemens. Firmato nel maggio del 2016, l'accordo quinquennale fra il nostro Gruppo e l’ateneo genovese ha permesso la realizzazione concreta della microgrid nel Campus utilizzando sistemi interamente di proprietà Enel, come 70 nodi di telecontrollo, tre infrastrutture per la ricarica di auto elettriche e un sofisticato energy management system per la supervisione delle analisi e dei test.

 

“La sfida è quella di soddisfare la crescente domanda di energia attraverso uno sviluppo sostenibile, nel rispetto dell'ambiente e attraverso l'innovazione tecnologica”

– Patrizia Grieco, presidente Enel

“L’umanità – ha esordito Patrizia Grieco prendendo la parola - sta vivendo la più grande ondata migratoria mai vista verso le città: nel 2050 oltre il 60 per cento della popolazione mondiale, circa sei miliardi di persone, vivrà in aree urbane. Le città sono quindi in piena trasformazione, non più solo spazi dove vivere e lavorare ma veri e propri luoghi di opportunità per la crescita, la ricerca e lo sviluppo. La sfida vera sarà dunque quella di soddisfare la crescente domanda di energia attraverso uno sviluppo più sostenibile, nel rispetto dell'ambiente, attraverso l'innovazione tecnologica. Esattamente quello che si sta sperimentando qui nel Campus di Savona, ricreando nel piccolo le dinamiche di una città del futuro”.

Da tempo, ha spiegato la presidente Grieco, Enel ha intuito l'importanza delle rinnovabili, della crescente digitalizzazione e di un’attenzione sempre maggiore verso il cliente, nell'ottica di un approccio Open Power innovativo e aperto all'ascolto, anche del mondo universitario. Ed è proprio a Savona che da alcuni anni, in forma di microgrid, si sperimentano reti di trasmissione e di distribuzione di energia sempre più efficienti e affidabili, tanto che il Campus è stato inserito nell’International Sustainable Campus Network, una rete di 84 università mondiali riconosciute per l'eccellenza nel campo della sostenibilità.

 

“Con il Living Lab di Savona celebriamo una collaborazione importante per lo sviluppo e la ricerca nel campo delle Microgrid, smart grid e energy management system: qui sperimenteremo le tecnologie del futuro unendo l’esperienza maturata su scala globale e il livello di industrializzazione di Enel, con la ricerca e innovazione dell’Università di Genova”

– Livio Gallo, direttore Divisione Globale Infrastrutture e Reti di Enel

Come ha spiegato in conclusione Federico Delfino, responsabile dei Progetti Smart City del plesso di Savona, “il Campus offre una condizione ideale per la sperimentazione: è un laboratorio dove migliorare ancora di più non solo i flussi energetici ma anche i flussi di dati, la comunicazione fra le reti e gli smartphone, e rendere l'intera struttura energeticamente autosufficiente (a oggi ancora circa un venti per cento del fabbisogno è soddisfatto da fonti fossili). Stiamo crescendo e siamo ottimisti, come ci ha insegnato a essere il matematico savonese Pietro Oliva: era un docente ironico e profondo, è scomparso nel 2014 e la palazzina dell'intelligenza energetica abbiamo deciso di dedicarla a lui”.

 

“Realizzare una smart city non è semplice perché le città sono una pluralità di soggetti di difficile coordinamento. Qui al Campus invece abbiamo una condizione ideale per la sperimentazione”

– Federico Delfino, responsabile Progetti Smart City, Campus di Savona