Giro Under 23: verso la Riviera tra storia e condivisione

Giro Under 23: verso la Riviera tra storia e condivisione

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Il Giro d’Italia Under 23 Enel dopo il festoso cronoprologo cittadino di Forlì, si trasferisce al mare, a Riccione, per poi tornare proprio a Forlì attraverso una tappa non difficilissima, ma resa nervosa e interessante dal finale movimentato.

E’ incredibile come in poche decine di chilometri tutti percorsi in Romagna si possano sfiorare spicchi di cultura e persino di storia così variegati. Si va dall’allegro, eppur professionalissimo “divertimentificio” della Riviera più simpatica d’Italia, attraverso la Sant’Arcangelo del grande poeta e sceneggiatore felliniano Tonino Guerra, superando poi il balcone di Settecrociari, buen ritiro di Giuseppe Ambrosini storico direttore della “Gazzetta dello Sport” e soprattutto indimenticato e decennale patron dello stesso Giro d’Italia, fino all’asperità di Bertinoro, città natale di Gaetano Curreri, leader degli “Stadio” e partner storico di Lucio Dalla e Vasco Rossi.

E per non farsi mancare nulla, prima dell’ultima picchiata verso l’arrivo si passa anche dalla Rocca delle Caminate e da Predappio, dove nacque ed è sepolto Benito Mussolini.

Si diceva nella presentazione di ieri dei vincitori forlivesi del Giro: uno è Arnaldo Pambianco (che per l’esattezza è proprio di Bertinoro) e l’altro è Ercole Baldini che, per almeno tre anni, è stato il più forte ciclista del mondo. Talmente forte che da dilettante (e dunque da pari grado dei giovani colleghi che sono in lizza nel Giro Under 23 Enel) battè il record dell’ora ovviamente detenuto da un professionista, Jacques Anquetil che lo aveva strappato a Fausto Coppi.

Correva l’anno 1956 e Baldini, appena reduce da quel trionfo, si rese protagonista di un’altra avventura sportiva autenticamente passata alla storia e non solo del ciclismo: per il senso di condivisione, di amicizia, ma anche di commozione che suscitò.

Appena tagliato vittoriosamente il traguardo della prova su strada delle Olimpiadi di Melbourne, in Australia, si ritrovò su un podio reso “silenzioso” dal fatto che gli organizzatori avevano dimenticato il disco col nostro inno. Ma bastarono pochi secondi e le migliaia di emigrati italiani in quel lontano Paese iniziarono a intonarlo spontaneamente: con amore, emozione ed orgoglio. Anche se quell’inno, mai così dolce, durò solo pochi secondi: perché affogò nelle lacrime di una felicità irripetibile. Oggi Baldini, fiero ragazzo di 85 anni, sarà sul traguardo.