Electrify 2030, le potenzialità dell’elettrico per l’Italia

Electrify 2030, le potenzialità dell’elettrico per l’Italia

La crescita economica del sistema Paese potrà trovare nuovo impulso attraverso l’elettrificazione dei consumi finali e grazie allo sviluppo della catena di valore del settore elettrico. L’elettricità rappresenta il vettore energetico del futuro, come fattore abilitante di sviluppo economico, sostenibilità e resilienza, oltre che leva fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 e l’impatto complessivo delle attività umane sull’ambiente.

È il quadro delineato nel rapporto “Electrify 2030 – L’elettrificazione e i suoi impatti sulle filiere industriali: nuove opportunità per un futuro sostenibile in Europa e in Italia", presentato nell'ambito del tradizionale Forum The European House – Ambrosetti, il meeting internazionale che ogni anno riunisce capi di Stato e di Governo, ministri, esponenti politici e rappresentanti del mondo imprenditoriale per una riflessione sul mondo economico, che si è svolto dal 7 al 9 settembre nella cornice di Villa d'Este, a Cernobbio, sulle rive del Lago di Como.

Nato dalla collaborazione tra The European House – Ambrosetti,  Enel X e col supporto, in qualità di partner scientifico, della Fondazione Centro Studi Enel  conferma quanto sostenuto anche dall’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) sul ruolo determinate dell’elettricità per la crescita economica e sociale che ha dichiarato il 2018 "anno dell'energia elettrica".

 

Elettrificazione e rinnovabili, volano per il sistema Paese 

Il 7 settembre, l'amministratore delegato e direttore generale di Enel Francesco Starace e il responsabile di Enel X Francesco Venturini hanno offerto una panoramica dei risultati dello studio.

Alla presentazione dello studio ha partecipato Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), che si è detto particolarmente soddisfatto sull’andamento della produzione di energia elettrica: "In termini globali, l'industria dell'elettricità è fiorente. Negli ultimi cinque anni, il tasso di crescita del consumo di energia è stato doppio rispetto a quello totale di energia. L'anno scorso metà dei nuovi impianti energetici mondiali erano basati su fonti rinnovabili come l'energia solare ed eolica”. In questo contesto, secondo Birol, l'Europa può svolgere un ruolo importante: “Credo che – ha spiegato - l'Europa del Nord abbia un enorme potenziale quando si tratta di energia eolica offshore, mentre l'Europa mediterranea è posizionata allo stesso modo in termini di energia solare".

Tuttavia, mentre sono percepite in modo evidente le ricadute positive per l'ambiente di rinnovabili ed elettrificazione, i loro considerevoli benefici economici tendono a essere meno noti. Pregio del report “Electrify 2030” è anche quello di evidenziare le potenzialità economiche del settore oltre a quelle in termini di sviluppo sostenibile.

In base allo studio "il settore dei trasporti ha il più alto potenziale di elettrificazione".

Attualmente, considerando la filiera industriale allargata della e-mobility – ricerca e sviluppo, manifattura, rete di vendita dei veicoli, piattaforme IT per la gestione delle infrastrutture di ricarica, servizi post vendita, riciclo e “seconda vita” delle componenti e delle infrastrutture di ricarica – le imprese italiane potenzialmente coinvolte 160mila, con oltre 820mila occupati e un fatturato complessivo di oltre 420 miliardi di euro.

A partire da questa base sono state condotte una serie di simulazioni che hanno evidenziato come "l'Italia potrebbe attivare un fatturato cumulativo compreso tra 102,4 e 456,6 miliardi di euro entro il 2030" per l’intera filiera collegata alla mobilità elettrica: manifattura, infrastrutture di ricarica, servizi, riciclo e seconda vita.

 

Veicoli elettrici, da nicchia a driver del mercato 

I numeri evidenziati nello studio sulla mobilità elettrica sono certamente impressionanti, ma riflettono anche un notevole margine di miglioramento. Il nostro amministratore delegato, Francesco Starace, ha ricordato che attualmente circolano in Italia 15mila veicoli elettrici, meno dello 0,04% su una flotta di 37 milioni di automobili.

Fatih Birol, direttore dell'IEA, ha invece sottolineato che dei quattro milioni di auto elettriche attualmente sulle strade del mondo, due milioni sono in Cina, evidenziando il ritardo dell'Europa. Francesco Venturini, responsabile di Enel X, la nostra divisione dedicata alle soluzioni digitali innovative che è impegnata nella realizzazione di una infrastruttura di ricarica capillare in Italia, è convinto che i produttori di automobili giocheranno un ruolo chiave: “Al momento esiste una gamma limitata di veicoli elettrici e tutti relativamente costosi: questo ne fa dei prodotti di nicchia”. Tuttavia, secondo Venturini si assisterà a un'inversione di tendenza entro i prossimi due anni.

Non solo auto elettriche 

La mobilità elettrica rappresenta, senza dubbio, il settore in grado di guidare la rivoluzione dell'elettrificazione, ma, come evidenzia il report “Electrify 2030”, non è l'unico.

“Gli edifici e il settore industriale sono altre due aree dal potenziale enorme. Per edifici, intendiamo attività come riscaldamento, illuminazione, raffreddamento e cottura dei cibi. Ambiti che non toccano solo le abitazioni private, ma anche uffici, centri commerciali e persino ospedali”, ha spiegato il nostro amministratore delegato, Francesco Starace. Da questo punto di vista, secondo Starace, l'Italia si trova in una posizione vantaggiosa in termini industriali, grazie al tessuto di piccole e medie aziende attive nelle aree industriali chiave per favorire l'elettrificazione. 

Per identificare le tecnologie di elettrificazione più promettenti è stato sviluppato un modello che ne individuate oltre 60 capaci di generare una notevole ricaduta economica. Secondo l’analisi, sono sei quelle su cui puntare per i segmenti “Edifici e Industria”: pompe di calore, luci al LED, sistemi elettrochimici di accumulo, motore elettrico, elettronica di potenza, sistemi di gestione dell’energia. Nel nostro Paese, la filiera industriale complessiva potrebbe interessare circa 17mila imprese con oltre 320mila dipendenti e un fatturato pari a circa 80 miliardi di euro.

Dallo studio emerge che il potenziale impatto finanziario dell'adozione di "tecnologie di elettrificazione" potrebbe arrivare ad un fatturato addizionale al 2030 compreso tra 135 e 365 miliardi di euro. Per Lorenzo Tavazzi, responsabile del Dipartimento Scenari e Intelligence di TEHA, lo studio “dà un'idea delle opportunità per l'Italia e dei benefici in termini di sostenibilità, resilienza e innovazione".

Per illustrare nello specifico i settori coinvolti, nella ricerca è presente un glossario in cui vengono specificate tutte le tecnologie che rendono possibile l’elettrificazione dei consumi.

C'è molto da lavorare per trasformare il potenziale delineato nel report “Electrify 2030” in sviluppo concreto. E se il sostegno del legislatore, attraverso una strategia energetica e una regolamentazione chiara, è essenziale per sfruttare questa occasione, quello su cui tutti i relatori hanno concordato è che stiamo vivendo tempi entusiasmanti per l'industria dell'energia elettrica.

Scarica il report “Electrify 2030”.