MAF, il forum dei millennial

MAF, il forum dei millennial

{{item.title}}

Top leader e giovani battono un cinque al Millennials Ambassadors Forum (MAF), la nuova piattaforma europea del network HRC che, il 7 novembre, ha messo in contatto alla Nuvola Lavazza di Torino la generazione digitale con i protagonisti del mondo aziendale per offrire risposte concrete a questioni legate ai vari business.

Il nostro Gruppo, oltre a sostenere l’iniziativa ispirata ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, ha partecipato illustrando le opportunità di crescita professionale offerte ai millennial e con il lancio, da parte del nostro AD Francesco Starace, di una call for ideas sulla mobilità elettrica. Il format dell’evento prevedeva che ogni ambassador avesse la possibilità di presentare la propria azienda e sottoporre ai millennial un problema da risolvere. Tempi rapidi e proposte concrete per una generazione che il digitale ha reso ormai velocissima sotto ogni punto di vista. La call for ideas, sarà disponibile a partire dal 21 novembre sul sito OpenInnovability di Enel.

Inoltre, i top manager hanno incontrato alcuni dei millennial in un faccia a faccia della durata di 5 minuti durante il “Give me 5”; un formato ideato dall’agenzia Seeds&Chips, che si è concluso con lo scambio del “cinque”.

Per il nostro AD, Francesco Starace, viviamo una transizione epocale, perché le nuove tecnologie stanno cambiando tanto la mentalità aziendale quanto i modelli di business. Uno dei settori oggi più coinvolti è quello dell’energia che grazie alla digitalizzazione offre nuove possibilità.

Una di queste è senza dubbio la mobilità elettrica e, proprio per favorire l’utilizzo dei veicoli elettrici, il nostro AD ha posto ai giovani un problema da risolvere: come possiamo evitare che veicoli non elettrici occupino le aree delle colonnine di ricarica?

Generazioni a confronto 

Il MAF #IdeasWork di Torino è nato da un’idea di Luisa Todini, presidente di Todini Finanziaria, Roberto Maroni, presidente Fondazione Root Millennials, e Giordano Fatali, presidente e fondatore HRC Group. Grazie al reverse mentoring, il metodo di confronto permette a due generazioni distinte, la cosiddetta generazione del Baby Boom (i nati fra il 1946 e il 1965) e i Millennial (i nati fra il 1981 e il 1995), di scambiarsi conoscenze e competenze per dar vita a progetti innovativi: da una parte, amministratori delegati, top manager e rappresentanti di istituzioni italiane ed estere con molta esperienza di lavoro, ma un livello di pratica tecnologica inferiore rispetto ai più giovani; dall’altra ragazzi che sono cresciuti acquisendo in modo naturale capacità digitali, ma disorientati in un mondo del lavoro in piena trasformazione. Startupper di successo sono poi stati coinvolti nella realizzazione di workshop su temi come blockchain, circular economy, strategie di job search e reverse mentoring, mentre uno spazio riservato agli stand informativi e per la presentazione del CV, il Millennials Corner, ha permesso di mettersi in contatto con le aziende.

A Torino è stato lanciato anche il Millennials Ambassadors Outlook 2019, uno studio sul mondo del lavoro di oggi e sulle caratteristiche della generazione digitale, stilato grazie anche alla partecipazione di influencer di livello mondiale. I dati emersi fotografano una generazione completamente diversa dalle precedenti: in Italia si contano oggi 8 milioni 658mila nativi digitali, ma il loro senso di appartenenza lavorativa al Paese d’origine è molto più fluido che in passato. I millennial si considerano infatti cittadini del mondo, con una forte propensione al networking e quindi al superamento di barriere o confini. Nonostante l’attenzione alla formazione e all’apprendimento, giudicati fondamentali per la scelta del posto di lavoro, il tasso di disoccupazione giovanile in Italia resta ancora molto alto: circa il 35% del totale. Per i millennial il lavoro non ha più solo una funzione economica, ma è un mezzo di autorealizzazione, espressione delle proprie potenzialità e, soprattutto, un modo per contribuire concretamente al miglioramento del mondo.

Accezione su cui a Torino si sono soffermati più volte i relatori del MAF tra i quali Marco Bussetti (Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), Lorenzo Fontana (Ministro per la Famiglia e la Disabilità) e Chiara Appendino (Sindaco di Torino).