Enel Green Power, la regina delle rinnovabili

Enel Green Power, la regina delle rinnovabili

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Dieci anni fa le chiamavano ancora “energie alternative”. Le fonti rinnovabili come eolico e solare erano solo una bella promessa. Siamo stati tra i primi a crederci e il primo dicembre 2008, con l’entusiasmo dei pionieri, abbiamo creato Enel Green Power (EGP), la società del Gruppo dedicata allo sviluppo delle energie rinnovabili.

Oggi, sono una componente fondamentale del mix energetico mondiale e secondo le previsioni contenute nel New Energy Outlook 2018 di Bloomberg New Energy Finance, nel 2050 il 64% dell’elettricità mondiale sarà prodotta da rinnovabili.

Sono diversi i motivi alla base di questa forte crescita, superiore a ogni aspettativa. Primo fra tutti, la significativa riduzione dei costi delle tecnologie, solare ed eolico in particolare, che ha reso queste fonti sempre più competitive rispetto ai combustibili tradizionali. A ciò si è aggiunta la diffusione dei sistemi di accumulo energetico, per contrastare la non programmabilità di fonti intermittenti per loro natura, e la presa di coscienza sui rischi legati ai cambiamenti climatici con la diffusione di un approccio sempre più orientato alla sostenibilità ambientale da parte di istituzioni, governi, aziende e consumatori. È in questo scenario che EGP è cresciuta e continua a svilupparsi.

Dieci anni di successi 

In effetti Enel Green Power non è nata dal nulla: la storia delle energie rinnovabili nel nostro Gruppo poggia su solide basi. Già nel 1962, anno di costituzione di Enel, disponevamo di una rete di centrali idroelettriche in tutta Italia e di eccellenze locali come l’area geotermica di Larderello in Toscana, la prima al mondo, risalente addirittura al 1911. Nel 1981 poi ad Adrano, in Sicilia, avevamo realizzato una centrale solare a concentrazione, anch’essa prima nel suo genere.

Al momento della sua nascita, Enel Green Power (che fino al 2016 non comprenderà le grandi centrali idroelettriche) riunisce impianti rinnovabili di Enel attivi in 16 paesi; una dote di 4,5 GW di capacità installata gestita e circa 17 TWh annui di elettricità prodotta.

Ma soprattutto è nutrita dall’entusiasmo di chi è conscio di star aprendo la strada al futuro. La direzione è quella che il nostro Gruppo ha in seguito formalizzato in modo organico: mettere l’innovazione al servizio della sostenibilità. Ma il merito di chi ha fatto nascere e crescere l’azienda è anche quello di aver messo insieme, organizzato e armonizzato tante tecnologie, esperienze e competenze

Nel maggio 2014 il passaggio di consegne: Francesco Starace, primo Ad di EGP, diventa Amministratore delegato e Direttore generale di Enel; al suo posto Francesco Venturini, che resta in carica fino al maggio 2017, quando passa alla guida della neonata Enel X e al vertice di EGP viene nominato Antonio Cammisecra, attuale Ad.

 

Quota 100 

Il traguardo di oggi si può riassumere simbolicamente con tre numeri: 1, 10 e 100. Il numero 1 rappresenta la posizione di EGP nella graduatoria mondiale: con oltre 1.200 impianti, per una capacità installata gestita complessiva di oltre 43 GW (quasi 10 volte il dato di partenza), EGP è oggi leader tra gli operatori privati nel settore delle energie rinnovabili a livello globale. E il compleanno numero 10 porta con sé anche un nuovo record: entro la fine di dicembre la produzione di energia supererà per la prima volta la soglia dei 100 TWh in un anno. È una cifra colossale, se si pensa che già gli 82 TWh prodotti nel 2017 erano sufficienti a soddisfare il fabbisogno di quasi 200 milioni di famiglie. La Cenerentola dell’energia è diventata regina.

Grazie anche alla crescita continua di EGP, il nostro Gruppo è sempre più sostenibile: quasi la metà (48%) dell’energia generata è a zero emissioni di gas serra e la percentuale è destinata a salire al 62% nei prossimi tre anni. Se dieci anni fa le rinnovabili erano una promessa, noi l’abbiamo mantenuta.

 

“Sono cambiati molto velocemente e costantemente tutti gli scenari intorno a noi e noi siamo rimasti al centro di questo grande turbine, in parte determinandolo, in parte subendolo, in parte accelerandolo; crescendo e prosperando.”

– Antonio Cammisecra, Ad di EGP

In 30 Paesi, 5 continenti 

La leadership mondiale, certificata dai dati, si conferma a livello qualitativo. EGP è attiva in tutte le principali fonti rinnovabili: idroelettrico (sia nel settore dei grandi impianti sia in quello mini), solare (fotovoltaico e termico), eolico, geotermico, fino alle biomasse.

Alle tecnologie per la produzione di elettricità affianchiamo quelle per lo storage, cioè l’accumulo dell’energia: un settore indispensabile per far sì che le fonti non programmabili, come il sole e il vento, possano fornire elettricità anche nei momenti in cui le condizioni meteorologiche non lo permettono.

La diversificazione tecnologica è accompagnata da quella geografica. EGP è presente oggi in 30 Paesi in 5 continenti (quasi il doppio rispetto a 10 anni fa): dalle economie pienamente sviluppate come Italia, Spagna e Stati Uniti ai grandi Paesi emergenti come Brasile, Messico, Sudafrica e India, fino a realtà più piccole ma dalle grandi potenzialità come Grecia, Panama e Uruguay. E l’espansione continua, come dimostrano i recenti ingressi in nuovi mercati, fra cui Germania, Russia, Australia ed Etiopia.

Inoltre, è impegnata in prima linea nello sviluppo di soluzioni integrate che garantiscano ampio accesso all’energia elettrica nelle regioni del mondo più impattate da questo problema, come l’Africa Subsahariana.

Per dare un contributo concreto e misurabile, Enel Green Power ha integrato nella sua strategia industriale i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU.

La nuova frontiera 

Anche dal punto di vista tecnologico EGP si apre a orizzonti sempre più ampi. Una delle nuove frontiere è l’integrazione tra le diverse fonti rinnovabili: per esempio l’impianto di Stillwater, nel Nevada, unisce geotermia, solare termico e fotovoltaico, mentre quello di Cove Fort, nello Utah, coniuga tecnologie geotermiche e idroelettriche. Ancora negli Stati Uniti, il parco eolico di Thunder Ranch, nell’Oklahoma, comprende anche un sistema solare fotovoltaico. In Cile, la centrale geotermica di Cerro Pabellón è servita da una microgrid locale alimentata da un impianto fotovoltaico e dotata di un sistema di storage ibrido, con batterie agli ioni di litio per lo stoccaggio a breve termine e un sistema a idrogeno per quello a lungo termine.

Intanto si guarda anche a nuove fonti: dopo i fiumi, il sole, la terra e il vento ora tocca al mare, risorsa rinnovabile dal potenziale immenso. Usare il moto delle onde per produrre energia è una tecnologia ancora poco sviluppata ma dalle grandi potenzialità, ed EGP è in prima fila con iniziative di vario genere, fra cui un prototipo nelle acque di Castiglioncello, in Toscana, e la creazione del centro di ricerca Marine Energy Research and Innovation Center, in Cile. A queste iniziative si è aggiunta la partnership siglata nel luglio 2018, per testare l’innovativo sistema CETO 6, sviluppato da Carnegie Clean Energy Limited (“CCE”), azienda australiana specializzata in green tech con una consolidata esperienza nello sviluppo di tecnologie capaci di convertire l’energia cinetica delle onde in elettricità.

Guardando indietro da queste altezze ai primi passi mossi 10 anni fa, il cammino percorso è vertiginoso. E siamo solo all’inizio.