Rinascere circolari e sostenibili

Rinascere circolari e sostenibili

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La sostenibilità fa il giro d’Italia. Partita da Torino il 21 gennaio, la nona edizione del Giro d’Italia della CSR (Corporate Social Responsibility) contribuirà a diffondere, in modalità streaming, la cultura della sostenibilità nel Paese. Come ogni anno, l’iniziativa è stata lanciata dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale, il più importante evento sulla Responsabilità Sociale d’impresa in Italia, promosso da Università Bocconi, CSR Manager Network, Fondazione Global Compact Network Italia, ASviS, e che riunisce le principali organizzazioni della società italiana, tra le quali Enel Foundation, Sodalitas, Unioncamere e Koinètica.

Rinascere sostenibili” è il titolo dell’edizione 2021, per rispondere alla sfida del cambiamento al quale sono chiamati tutti gli attori sociali e che riguarda non solo il modo di produrre e fare impresa, ma anche di lavorare e consumare. Una speranza, ma anche un impegno per guardare al futuro in un modo diverso, con coraggio, capacità di innovazione e di visione.

Sostenibilità, il primato di Enel

“Enel segue il Salone da moltissimi anni, ne condividiamo sfide e obiettivi”, ha ricordato Marco Gazzino, responsabile Innovability® Enel X, intervenendo alla tappa milanese, lo scorso 4 febbraio, dedicata alle città del futuro. Da tempo promuoviamo questi temi con tutti i business del nostro Gruppo, ma “la novità di quest’anno è che Enel ha raggiunto il primo posto del Dow Jones Sustainability World Index, indice internazionale in cui siamo presenti già da 17 anni, a conferma del nostro grande impegno sulla sostenibilità e sull’economia circolare”, ha spiegato Gazzino.

Le città rappresentano lo snodo cruciale per realizzare uno sviluppo sostenibile. Oggi si trovano ad affrontare tre criticità: la minore disponibilità di risorse, la crescita demografica e i limiti del modello economico lineare ‘take, make, waste’. “Se pensiamo che, pur rappresentando il 2-3% in termini di superficie rispetto a quella globale, le città inquinano e contribuiscono alle emissioni di gas serra per il 60-80%, è chiaro che risolvere i loro problemi - facendo leva su decarbonizzazione ed elettrificazione - determinerà un grande impatto sia ambientale che sociale”.

Il nostro impegno per le città del futuro traguarda a un modello improntato ai principi dell’economia circolare: il Circular Economy Report, che Enel X realizza per le pubbliche amministrazioni, misura concretamente il livello di circolarità dei servizi e analizza le aree in cui intervenire per migliorarlo e rendere le nostre città più efficienti, vivibili e sostenibili. 

Circolarità su tutta la catena del valore

Un tema, quello della circolarità, che è stato al centro della tappa di Messina del 10 marzo. Cresce la consapevolezza che per generare modelli di business innovativi e sostenibili è necessario pensare a prodotti e servizi in maniera circolare, gestendo in modo diverso le filiere. Fernanda Panvini, responsabile Economia Circolare Italia, ha raccontato come il percorso verso la circolarità del nostro Gruppo sia partito più di dieci anni fa, con una visione di medio-lungo termine che ha portato alla scelta strategica di investire nelle energie rinnovabili e nella decarbonizzazione. Il nostro impegno nell’implementare concretamente l’economia circolare è una chiave strategica di competitività, capace di integrare sostenibilità e innovazione.

Un’innovazione che non riguarda solo la tecnologia, ma modelli di business, processi, rapporti con la filiera e con i clienti. Basti pensare, ad esempio, all’attenzione verso la scelta dei materiali e alle soluzioni di design per aumentare il fattore di utilizzo dei prodotti ed estenderne la vita utile. Un percorso anche culturale, quindi, non solo tecnologico.

L’approccio circolare, poi, può contribuire alla decarbonizzazione non solo in termini di risparmio energetico ed efficienza, ma anche di preservazione del capitale naturale, coinvolgendo tutta la catena del valore: dall’estrazione delle materie prime ai processi produttivi, fino al trasporto e alla logistica. Se il prodotto finisce in discarica, avremo sprecato il contenuto di energia del processo, che può essere anche più ampio di quello della materia impiegata. Ecco perché bisogna operare in una logica di ecodesign, che guarda al disassemblaggio dei componenti, alla loro manutenzione, in modo da facilitarne il riuso all’interno del ciclo produttivo.

“Ci siamo resi conto che non possiamo fare economia circolare da soli”, ha sottolineato Panvini. “Nel 2018 abbiamo lanciato il progetto ‘Circular Procurement’ con cui abbiamo ripensato la strategia complessiva degli appalti, considerando le forniture strategiche, analizzando e qualificando i fornitori, i materiali in ingresso e in uscita. Questo significa che i nostri partner si impegnano insieme a noi nel rispettare certi standard migliorativi, in un percorso congiunto di co-innovazione, di ‘circular by design’.”

Modelli innovativi per imprese e territori

La tappa di Bari, il 18 marzo, è stata un’occasione per raccontare alcune delle esperienze di sostenibilità più innovative della Puglia, un territorio sempre più ricco di imprenditori che investono sul futuro delle nuove generazioni, come ha spiegato Donato Notarangelo, Presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Bari e BAT (Barletta - Andria - Trani). 

All’incontro è intervenuto Antonino Biondi, nostro responsabile Innovation HUB Italia, che ha condiviso il modello di Innovability® adottato dal Gruppo, “dove la sostenibilità è il fine, mentre l’innovazione è lo strumento per conseguirla”. Dopo aver illustrato le linee strategiche del nostro business - energie rinnovabili, elettrificazione dei consumi e digitalizzazione delle infrastrutture - Biondi ha spiegato che “non facciamo innovazione da soli: stimoliamo e raccogliamo idee, progetti e soluzioni tecnologiche nei principali ecosistemi di innovazione, grazie alla nostra rete di Innovation Hub&Lab, in Italia a Milano, Pisa e Catania”.  

Un focus specifico sulle varie regioni italiane e il loro livello di applicazione degli SDG dell’Onu arriva dal Rapporto ASviS illustrato da Gianni Bottalico, responsabile Relazioni Territoriali dell’Alleanza, che ha definito il Giro d’Italia della CSR “una nobile e virtuosa carovana che aiuta a migliorare la qualità della democrazia in Italia”.

Progettualità a impatto: la collaborazione tra profit e non profit

Il tema del rapporto tra aziende e Terzo Settore è stato al centro della tappa del 25 marzo a Ivrea, la “casa” di Adriano Olivetti, spesso citato durante il dibattito. Il crescente impegno in direzione della sostenibilità da parte del mondo imprenditoriale fa sì che profit e non profit siano destinate a convergere sempre di più. Mario Calderini, Presidente de Il Quinto Ampliamento, ha auspicato che il paradigma della Open Innovation possa coinvolgere presto anche il Terzo Settore sottolineando che l’innovazione non esiste senza rapporto con le comunità e il sociale. Un concetto confermato dal cantante e produttore musicale Cosmo che, a partire dalla propria esperienza a Ivrea, ha raccontato il legame tra sostenibilità sociale e proposta culturale locale, nata in modo del tutto spontaneo.

“La cultura in fondo è come se fosse ‘l’SDG 18’ perché è trasversale a tutti gli altri e rappresenta il linguaggio dello sviluppo sostenibile” ha aggiunto Patricia Navarra del Segretariato ASviS, che ha ricordato come l’Agenda 2030 dell’Onu sia “così complessa che nessuno può pensare di realizzarla da solo e serve la collaborazione di tutti”.

La sinergia tra profit e non profit è al centro anche dell’esperienza di Enel Cuore Onlus e di un Gruppo come il nostro “che ha presentato il primo bilancio di sostenibilità vent’anni fa e che oggi definisce ormai più del 90% del proprio Piano industriale in base agli SDGs dell’Onu”. A spiegarlo Filippo Nicolò Rodriguez, Responsabile Sostenibilità Italia di Enel e Consigliere Delegato della nostra Onlus, che ha anche sottolineato l’importanza per noi della creazione di valore condiviso, in particolare durante l’emergenza Covid-19, ricordando la campagna interna di crowdfunding  per la solidarietà a sostegno dei progetti di 5 enti non profit. “Ma stiamo già pensando alla fase successiva puntando su tre concetti - Rinascita, Rigenerazione e Ripartenza - con un impegno che si concentrerà sulle periferie del Paese e che sosterrà le piccole realtà del terzo settore”.

Atenei e imprese motori per lo sviluppo sostenibile

Con i suoi 11 atenei, non poteva che essere Roma la tappa ideale per discutere – lo scorso 20 maggio –  del rapporto tra università e imprese sotto il profilo della sostenibilità. Il mondo accademico si sta sforzando sempre più di adempiere a quella che è stata definita la sua “terza missione”, dopo l’insegnamento e la ricerca: il trasferimento al tessuto imprenditoriale delle conoscenze scientifiche e tecnologiche acquisite, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale del Paese impegnandosi sempre di più in progetti di salvaguardia ambientale, di rigenerazione di spazi urbani, di inclusione sociale. Tuttavia, da parte del mondo produttivo, ha sottolineato nel suo messaggio d’apertura il rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Orazio Schillaci, “c’è ancora un insufficiente utilizzo delle scoperte compiute dalle università ai fini dell’innovazione e della sostenibilità dei processi industriali”.

La sinergia tra mondo accademico e imprenditoriale è un’opportunità che nel nostro Gruppo ha portato alla creazione di un’apposita figura all’interno di Enel Foundation per valorizzare i frutti della collaborazione con i nostri partner universitari, in un’ottica di Open Innovation. “Enel Foundation è in pratica il centro studi del Gruppo Enel: il nostro compito è quello di portare avanti programmi di ricerca e di education. E lo facciamo anche attivando delle knowledge partnership – ovvero degli scambi di conoscenze – con le più importanti università sia in Italia che all’estero, tra cui Harvard, Mit, Columbia University, UC Berkeley”, ha spiegato il Responsabile Rapporti con Università e centri di Ricerca Christian Zulberti in occasione della tappa romana. Se infatti da un lato il mondo corporate può offrire la sua visione dei punti meritevoli di indagine scientifica, dall’altro il mondo accademico può essere d’ispirazione mostrando ciò a cui sta tendendo la ricerca. “In questo modo si verifica una cross-fertilization che porta benefici a entrambe le parti”.

In particolare l’interesse di Enel Foundation è focalizzato su tutti gli aspetti della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile. “Quindi grande attenzione ai temi del climate change, della decentralizzazione, della digitalizzazione, della decarbonizzazione, che si riflette anche nei nostri programmi di formazione” ha specificato Zulberti.

Un valore condiviso con le comunità

Lo sviluppo sostenibile non può prescindere da una cultura della comunità, che a sua volta si fonda sulla collaborazione, come è stato rimarcato durante la tappa di Napoli del 28 maggio. Il modello dell’homo oeconomicus che mira solo a soddisfare i propri interessi personali è stato ampiamente superato: il paradigma moderno riconosce che la cooperazione non è solo una scelta etica ma è quasi sempre la più razionale, come dimostra il caso dei cambiamenti climatici, da affrontare con il contributo di tutti.

Al Sud, sia nelle grandi città costiere sia nelle zone interne rurali, le potenzialità delle comunità sono notevoli, ma non sempre riescono a esprimersi al massimo: la sostenibilità in questi casi porta con sé una grande ricchezza, ma necessita di coordinamento e il sostegno di un Gruppo come il nostro può fare la differenza, come ha sottolineato nel suo intervento Filippo Rodriguez, Responsabile Sostenibilità Italia e Consigliere Delegato di Enel Cuore Onlus. “Siamo una realtà globale presente in quasi 40 Paesi, ma anche un’azienda fortemente radicata sul territorio e vicina alle comunità locali”.

Rodriguez ha quindi ricordato il nostro impegno per la creazione di valore condiviso, perché “il valore che un’azienda può produrre è da considerarsi veramente tale solo se è condiviso con il territorio”. In quest’ottica, il nostro Gruppo contribuisce allo sviluppo sociale ed economico delle comunità non solo creando posti di lavoro ma anche attraverso iniziative collaborative sul territorio, in parte organizzate anche da Enel Cuore Onlus. La tappa di Napoli è stata così l’occasione per illustrarne alcune, come quelle in favore della scuola – la prima esperienza di comunità che ognuno fa nella vita – e quelle rivolte in particolare al Sud e alle isole, che spaziano dall’agricoltura al turismo. Nel corso dell’incontro sono state presentate altre esperienze comunitarie di successo di cui il Sud è ricco: dalla formazione digitale d’eccellenza alla ricerca partecipativa nell’agricoltura che unisce tradizione e innovazione; dalle sinergie fra agricoltura e industria alimentare al riuso dei rifiuti nei pannelli per l’efficientamento energetico, in una prospettiva di economia circolare; dalla valorizzazione turistica dei quartieri degradati alle iniziative per piantare alberi, promuovere la pulizia delle spiagge e l’uso consapevole dell’acqua da parte di piccole associazioni o grandi gruppi industriali.

La nostra sostenibilità sarà ancora protagonista all’appuntamento nazionale del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, a Milano, il 12 e 13 ottobre prossimi. Vi aspettiamo!