I tormenti e gli incanti di Antonio Ligabue in mostra a Palermo

Enel Energia è sponsor della mostra “Antonio Ligabue (1899-1965). Tormenti e incanti”, inaugurata il 18 marzo e visitabile fino al 31 agosto presso Palazzo Reale a Palermo.

L'esposizione propone, attraverso oltre 80 opere, un excursus storico e critico sull'attualità dell'opera di Ligabue che, seppur incentrata su pochi temi sempre ripetuti e sempre rinnovati, rappresenta ancora oggi una delle punte più interessanti dell'arte del Novecento. Promossa dalla Fondazione Federico II di Palermo e dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri, è curata dal professor Sandro Parmiggiani, già direttore di Palazzo Magnani e direttore della Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri.

La sponsorizzazione prevede, tra le altre cose, l'ingresso gratuito per tutte le scuole ogni mercoledì e sconti per i colleghi Enel e gli accompagnatori. Inoltre saranno organizzate 3 serate con orario di apertura straordinaria, il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno.

Obiettivo della mostra è far conoscere i diversi esiti dell'opera dell'artista, nel corso della sua attività (dagli anni venti al 1962), declinati nelle diverse tecniche attraverso le quali Ligabue si è espresso e nei nuclei tematici affrontati. Due sono i filoni fondamentali cui si è dedicato: gli animali esotici, della foresta, e comunque tutti quelli che possono essere definiti predatori; gli autoritratti, un capitolo di dolente, amara poesia. Non mancano tuttavia altri soggetti, quali le scene di vita agreste e gli animali domestici, e alcuni ritratti su commissione.

Ligabue studiava accuratamente l'anatomia degli animali che rappresentava, nonché le loro posture tipiche assunte nelle fasi della caccia o del lavoro, desunte dall'osservazione diretta e da varie fonti iconografiche (le figurine Liebig, “La vita degli animali” di Brehm, la frequentazione dei Musei Civici di Reggio Emilia), reinventando il semplice dato di partenza attraverso una pittura in cui si fondono visionarietà espressiva (sia nelle forme che nel colore) e ricorso a elementi puramente decorativi (i mantelli degli animali, la vegetazione, le carte da parati negli interni, i tessuti delle giacche).

Va rimarcato che in molti dei suoi paesaggi padani irrompono, sullo sfondo, le raffigurazioni dei castelli e delle case della natia Svizzera, assolutamente reali, esito di una memoria che tenacemente serbava certe immagini perché quelle radici erano troppo importanti per la sua vita.

Gli straordinari autoritratti, infine, rappresentano un'esplicita, orgogliosa dichiarazione del suo valore d'artista e della sua identità di persona umana, spesso dileggiata e irrisa – si può affermare che Ligabue visse come “straniero in terra straniera” –, e l'impietosa descrizione dei tratti del suo volto, segnati da sentimenti di solitudine e disagio esistenziale, e dal costante presagio dell'esito finale.

La sponsorizzazione prevede, tra le altre cose, l'ingresso gratuito per tutte le scuole ogni mercoledì e sconti per i colleghi e gli accompagnatori.