Energia: puntare sulla ricerca

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L'Italia è ancora uno dei Paesi europei più dinamici in materia di ricerca energetica, nonostante l'ammontare relativamente scarso degli investimenti. Un dinamismo confermato anche da un recente convegno che l'Enea ha dedicato ai nodi e prospettive della ricerca energetica in Italia, con l'obiettivo di individuare strade nuove e condivise per rilanciare gli investimenti nel settore e accrescere il trasferimento degli esiti della ricerca dai laboratori al sistema produttivo.

L'innovazione e lo sviluppo del comparto energetico restano infatti fondamentali sia per accrescere la competitività nazionale nel mercato globale, sia per accompagnare la transizione verso un futuro sostenibile.

“È in questo modo – ha osservato il responsabile Innovazione del Gruppo Enel, Josè Arrojo - che abbiamo l'opportunità di anticipare i cambiamenti e i fenomeni che modificheranno le linee portanti del business futuro”. Ma per vincere questa sfida è fondamentale accrescere l'efficienza della stessa innovazione e anche farlo con tempestività, perché “ciò che arriverà domani, sta in realtà arrivando molto velocemente”.

Due, in particolare, sono i nodi da risolvere. Il primo riguarda gli sforzi da compiere sul piano degli investimenti: un campo nel quale è necessario che tutti facciano di più – ha affermato Arrojo - sull'esempio dell'impegno crescente di Enel, che non a caso “è stata l'azienda europea che ha ottenuto più risorse nell'ambito del VII Programma quadro di ricerca della Ue”.

L'altro aspetto riguarda la necessità di accrescere l'intera efficienza di sistema in un'ottica di competitività energetica globale. Su questo piano è essenziale promuovere modelli più avanzati di collaborazione tra settore pubblico e privato, anche ponendosi obiettivi definiti e condivisi, “perché si fa innovazione avendo sempre davanti obiettivi che portino contemporaneamente valore all'azienda, al mercato e alla società”.