Fonti fossili? Sostenibilità a 360 gradi

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La Cina, l'India ma anche la verde Germania. I Paesi che si affidano al carbone per rispondere alla domanda energetica interna sono tanti e molto diversi tra loro. Nella scelta di affidarsi alla fonte fossile per eccellenza alcuni guardano ai risvolti economici sacrificando quelli ambientali, ma la sfida che attende tutti i Paesi, emergenti, in via di sviluppo e industrializzati, è proprio quella di garantire la sostenibilità a 360 gradi coniugando gli aspetti economici con quelli ambientali e sociali.

L'esperienza di Enel negli impianti di Civitavecchia, Brindisi e La Spezia documenta che una strada sostenibile per l'utilizzo del carbone nel settore elettrico è possibile.

  • I sistemi innovativi della centrale di Torrevaldaliga Nord, offrono già oggi performance di efficienza e compatibilità ambientale sino a qualche tempo fa impensate a livello industriale e studiate come case history di successo tanto dall'Environmental Protection Agency del governo Usa quanto dalla Conferenza internazionale sulle tecnologie per il carbone ad alta efficienza;
  • La centrale Federico II di Brindisi sta cambiando aspetto grazie alla costruzione dei dome, i due carbonili a cupola sul modello di Torrevaldaliga Nord, che insieme ai nuovi nastri trasportatori chiusi miglioreranno sicurezza e ambientalizzazione nello stoccaggio del combustibile;
  • La centrale di La Spezia è inclusa nell'elenco degli impianti di Enel in Italia che hanno imboccato da tempo la strada delle sostenibilità. Lo documenta il fatto che ha ottenuto già nel 2005 la registrazione EMAS, il regolamento europeo che certifica le buone prestazioni ambientali dell'impianto e la volontà di miglioramento continuo, e il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) avvenuto nel settembre 2013 da parte del ministero dell'Ambiente italiano.

Percorrere la strada della sostenibilità ambientale è indispensabile soprattutto in un contesto globale dove l'utilizzo del carbone è destinato a crescere anche per il prossimo quinquennio. Per l'Agenzia internazionale dell'energia la domanda della fonte fossile per eccellenza è destinata a crescere del 2,3% l'anno da qui al 2018, una stima che lascia il carbone sul gradino più alto del podio nella corsa con gas e petrolio per la produzione di energia.

Investimenti e innovazione sono strade obbligate e anche in questo gli impianti di Civitavecchia, La Spezia e Brindisi sono di esempio. Per il solo impianto in Puglia Enel ha previsto uno stanziamento di oltre 130 milioni di euro e circa 39 mesi totali di lavoro duranti i quali saranno impiegate 300 persone che andranno ad aggiungersi ai 1000 occupati stabili già garantiti dalla centrale e le società terze coinvolte nell'indotto dell'impianto.