Efficienza, l'Italia fa sul serio

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Passi avanti importanti in Italia lungo il cammino virtuoso dell'efficienza energetica.

Il recente Rapporto annuale sull'efficienza energetica dell'Enea registra che le misure previste dal Piano di azione nazionale (Pan), a soli tre anni dal varo, hanno consentito nel 2012 un risparmio di circa 75.000 GWh, con un incremento del 30%  rispetto all'anno precedente.

Con questo risultato è stato già raggiunto circa il 60% dell'obiettivo fissato dal Pan per il 2016. L'Italia si conferma così uno dei Paesi più attivi sul terreno dell'efficienza in Europa. Lo testimonia anche il numero elevato dei progetti di ricerca che sono stati sviluppati e la posizione di riguardo che l'Italia esprime in alcune aree di eccellenza come quelle dei servizi energetici e della generazione distribuita.

Su questi aspetti è fondamentale il contributo che possono offrire le utility elettriche. Soprattutto in prospettiva, per rendere sempre più virtuoso un percorso che ovviamente diventa più impegnativo, dal punto di vista tecnologico e organizzativo, man mano che aumenta l'efficienza complessiva e si riducono i margini su cui lavorare.  In questo campo, infatti, nessuno può competere con le utility elettriche – e con Enel in modo particolare - per specifica competenza tecnica, possibili economie di scala e presenza diffusa sul territorio.

I migliori risultati nel 2012 sono stati ottenuti nel settore dell'industria e in quello dell'edilizia residenziale. Un settore, quest'ultimo, che grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali ad alte prestazioni è in forte evoluzione e potrebbe diventare un volano per l'economia e per l'occupazione.

Enel è impegnata da molti anni per rendere sempre più competitivi ed efficienti i consumi di energia negli edifici, con risultati tangibili e in costante evoluzione. Importante è anche l'impegno di Enel sul fronte dell'informazione e della promozione dell'efficienza.

Indubbiamente, però, molto di più sarebbe possibile fare se si riuscisse da un lato a semplificare e snellire i processi e gli iter autorizzativi, dall'altro a definire politiche mirate, affidabili nel tempo e calibrate ai benefici apportati dalle diverse opzioni tecnologiche, anche con l'obiettivo di sviluppare una forte filiera nazionale attorno ai prodotti a maggiore potenzialità.