Elettricità: la domanda riprenderà a crescere

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La difficile congiuntura economica degli ultimi anni ha avuto un notevole impatto negativo sui consumi elettrici italiani, che sono calati vistosamente negli ultimi anni: del 6,8% nel 2013 rispetto al record storico dei consumi del 2007.

Tuttavia la domanda di elettricità riprenderà a crescere. E presto.

Anche supponendo una lenta ripresa economica, con un aumento del Pil non superiore all'1% l'anno – prevede Nomisma Energia - i consumi elettrici in Italia saranno nel 2030 di almeno il 25% superiori agli attuali. Si tratta di circa 80 miliardi di kWh aggiuntivi, che saranno con ogni probabilità prodotti per il 40% con fonti rinnovabili e per il resto prevalentemente con cicli combinati a gas.

Questo forte aumento di domanda elettrica, comune un po' a tutti i Paesi, è dovuto principalmente all'esigenza di realizzare sistemi economici più sostenibili, più efficienti e più competitivi. Cose che in genere prevedono una robusta iniezione di “intelligenza” nei sistemi energetici, con minore uso di fonti fossili e maggiore uso di elettricità.

Su questo percorso le trasformazioni saranno profonde, le reti e le città saranno più intelligenti e aumenterà il concorso delle fonti rinnovabili e della generazione distribuita. Ma – avverte Nomisma Energia – questa “rivoluzione” presenterà anche delle sfide che non bisogna sottovalutare.

Per esempio il maggior utilizzo di fonti energetiche imprevedibili, come il sole e il vento, unitamente alle trasformazioni industriali in atto, renderà meno programmabili i carichi in rete e più difficile da prevedere l'andamento della domanda. Il che, secondo Nomisma Energia, comporterà la necessità di frenare la tendenza alla decentralizzazione del sistema elettrico, preservando un determinato livello di struttura integrata, idonea a garantire le condizioni di sicurezza.

Inoltre le politiche europee per incentivare le rinnovabili e limitare le emissioni non saranno senza conseguenze sui prezzi dell'energia e sulla competitività dell'apparato industriale europeo e ciò interesserà particolarmente l'Italia, che è già uno dei Paesi con i prezzi dell'elettricità più alti.

L'industria elettrica europea, con il Gruppo Enel in testa, è consapevole di queste sfide e sta investendo ingenti risorse in ricerca e innovazione proprio per rendere non solo possibile, ma anche veloce la transizione verso un sistema più sostenibile e più competitivo. Per garantire i necessari risultati è però necessario che pure le istituzioni facciano la loro parte, assumendo decisioni che considerino anche le esigenze della competitività economica e gli aspetti tecnici di sicurezza ed efficienza delle reti.