Nuove vie per l'efficienza energetica in Italia

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L'Italia è tradizionalmente uno dei Paesi a più elevata efficienza energetica. Il consumo finale di energia per abitante, pari a 2,4 tonnellate equivalenti di petrolio all'anno, è infatti tra i più bassi di tutti i Paesi industrializzati. E anche in termini di intensità energetica (cioè l'energia che viene consumata per la produzione di una unità di PIL) il nostro Paese è tra i più virtuosi al mondo.

Lo ha ricordato Simone Lo Nostro, responsabile Area di Business Marketing, Supply e Vendite Corporate di Enel Energia, in occasione del recente convegno che Assoelettrica ha dedicato al futuro dell'energia elettrica.

Le buone prestazioni italiane – ha però osservato Lo Nostro – non sono sufficienti a rendere i nostri costi energetici competitivi con quelli dei principali Paesi concorrenti. Le posizioni di avanguardia raggiunte nel campo dell'efficienza energetica vengono vanificate sul piano economico dalla povertà di materie prime, che costringe l'Italia a una forte dipendenza dall'estero.

Per mantenere posizioni competitive sul mercato, dunque, non bastano i risultati già raggiunti: occorre ridurre ancora di più il consumo di energia. Del resto le potenzialità legate all'efficienza energetica sono ancora enormi, e Lo Nostro ha spiegato che "l'Italia è particolarmente ben posizionata per massimizzare questi benefici in ragione dell'esistenza di filiere e competenze nelle tecnologie a più alto potenziale".

Le migliori opportunità per aumentare efficienza energetica – ha sottolineato Lo Nostro – sono legate al maggior utilizzo dell'elettricità in sostituzione di combustibili fossili, come il gas e i derivati del petrolio. Questo è vero per quasi tutti gli usi finali di energia, ma in questo momento lo è in modo particolare per il settore dell'edilizia residenziale, nel quale sono già disponibili a costi competitivi tecnologie elettriche innovative e molto efficienti, come, per esempio, le pompe di calore.

Si tratta di un percorso che deve essere promosso e accelerato. Cosa che però richiede da un lato il superamento di alcune barriere normative e finanziare che finora lo hanno ostacolato, dall'altro una disponibilità nuova per diffondere un diverso approccio culturale sul tema dell'efficienza energetica.