Le centrali Enel di Pieve Vergonte e Cimena

{{item.title}}

Sono due impianti realizzati in momenti storici e con tipologie molto diverse. Pieve Vergonte è un impianto di ultima generazione, entrato in servizio nel 2002 ed è stato costruito con le ultime tecnologie in campo idroelettrico. La sua caratteristica peculiare è quella di essere sviluppato totalmente in galleria e in caverna, con un impatto ambientale sul territorio praticamente nullo in termini di visibilità.

L'impianto ha una potenza di circa 50MW con una producibilità media annua di circa 135 GW/h. Le specifiche tecniche dell'impianto consistono in due gruppi Francis ad asse verticale che sfruttando un salto di 310 metri, sviluppano una portata d'acqua pari a 18 metri cubi al secondo.

Altra peculiarità è la ridotta visibilità all'esterno, data solo da un piccolo edificio e un trasformatore presenti nel piazzale esterno alla centrale. Per il resto tutto l'impianto è nascosto alla vista.

La centrale è spesso oggetto delle manifestazioni organizzate da Enel “Centrali Aperte”, proprio perché gli abitanti della zona dimostrano una grande curiosità nel capire cosa ci sia oltre quell'ingresso (unica parte visibile), ma soprattutto comprendere come la risorsa acqua venga trasformata in energia elettrica.

Un impianto di valore storico è invece quello di Cimena, la cui costruzione, iniziata nel 1939, è terminata a causa della guerra nel 1949. Negli anni del conflitto mondiale una parte della galleria è stata utilizzata, infatti, per fini bellici.

L'impianto è ad acqua affluente, con un opera di presa che sta nell'abitato di San Mauro Torinese. Tramite un canale di circa 13 km, porta l'acqua prelevata (110 metri cubi al secondo) alla centrale di Cimena, e con un salto netto di 23 metri sviluppa una potenza di 22 MW con una produzione media annua di circa 117 GW/h. La differenza sostanziale rispetto all'impianto di Pieve Vergonte è che il canale di afflusso dell'acqua è visibile all'esterno per circa 8,5 km.