Enel porta il lavoro ai giovani

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È il primo caso in Italia di apprendistato in alternanza scuola-lavoro su modello tedesco quello che Enel ha avviato in fase operativa con l'assunzione di 145 apprendisti.

800 ore di lavoro in azienda e 800 ore di scuola.

I 145 studenti di sette istituti tecnici italiani, durante il quarto e quinto anno scolastico, alternano le normali lezioni in classe con periodi di formazione teorica e pratica in azienda, con 280 ore di laboratorio, valido ai fini della scuola. Le altre 520 ore saranno costituite da training operativo, e i ragazzi saranno seguiti da un tutor scolastico e da uno aziendale. È prevista una retribuzione annua di 7mila euro, in accordo coi sindacati, secondo le regole del contratto nazionale elettrico.

I neo-assunti provengono da sette istituti tecnici italiani: l'"Avogadro" di Torino, il "Pacinotti" di Mestre, il "Marconi" di Piacenza, il "Meucci" di Firenze, il "Marconi" di Civitavecchia, il "Gadda-Fermi" di Napoli, il "Giorgi" di Brindisi. Le sperimentazioni sono effettuate nelle aree territoriali in cui l'azienda ha programmi e previsioni di assunzione.

Al termine dei due anni i diplomati riceveranno un'ulteriore formazione professionalizzante, aziendale della durata di un anno.

Si tratta di un programma che si iscrive coerentemente con l'impegno di Enel per favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, portando in azienda studenti di istituti superiori e di corsi accademici. Una possibilità aperta dallo strumento dell'alto apprendistato, introdotto dal "Decreto Scuola" del novembre scorso (dl 104/2013, convertito dalla L. 128/2013).

L'obiettivo è quello di dar vita a un'integrazione diretta tra scuola, università e mondo del lavoro, per avviare un sistema formativo capace di creare occupazione e rispondere alle reali esigenze delle aziende.