Starace: Italia laboratorio di innovazione

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"Vediamo l'Italia nei prossimi cinque anni come un colossale laboratorio di innovazione tecnologica". L'ad di Enel Francesco Starace, ha descritto così il futuro delle attività del Gruppo nel Paese durante l'audizione alla Commissione attività produttive della Camera del Parlamento italiano. Un appuntamento durante il quale l'amministratore delegato del Gruppo ha toccato numerosi temi: dall'importanza strategica di un mercato unificato dell'energia per l'Europa alla nuova struttura di Enel a livello globale, dalla crescita nei Paesi di America Latina e Africa alla dimissione degli asset non strategici e alla conferma degli obiettivi sulla riduzione del debito.

Fare dell'Italia un laboratorio di innovazione tecnologica per Enel significa dare continuità e sviluppo ad un processo già in corso che interessa la rete di distribuzione come le rinnovabili, le smart city come le nuove tecnologie applicate alle diverse fonti di energia e al miglioramento delle performance operative degli impianti.

L'innovazione della rete di distribuzione italiana è la risposta che Enel ha messo in campo rispondendo con anticipo al nuovo scenario energetico nazionale nel quale la domanda elettrica non riprende mentre la generazione distribuita cresce, come dimostra il calo della potenza richiesta alla rete di trasmissione generato dai MW prodotti dalle rinnovabili. L'obiettivo presente e futuro di Enel è "rendere la rete sempre più quello che è già è: una delle migliori al mondo" ha detto Starace. Ricordando che la "digitalizzazione di tutto il settore della rete di distribuzione - dal 2001 al 2004 - ha permesso all'Italia l'inserimento di 20MW di solare senza particolari criticità tecniche", che "ci sono varie parti dell'Italia in cui la rete è già intelligente" e che il percorso avanzato di evoluzione in ottica smart "permette ora all'Italia di sviluppare idee e concetti di business che verranno importanti poi nel resto del mondo".

Lo sviluppo dei sistemi di storage avviato con sette progetti pilota in Italia ed uno, con tecnologia italiana, in Cile, è un altro esempio di cosa significhi rendere il Paese un laboratorio di innovazione. Enel sta sperimentando in reali condizioni operative l'integrazione dei sistemi di accumulo con impianti rinnovabili (due parchi eolici, uno solare) e con la rete di distribuzione, verificando costi, benefici e affidabilità tecnica dei sistemi di storage già in esercizio.

L'importanza delle rinnovabili è un filo rosso per il Gruppo nel quinquennio in corso. Lo documentano gli impianti entrati in esercizio di recente, dal Sud Africa al Messico, e lo rivela il piano di investimenti al 2018 che prevede il 25% destinato proprio alle rinnovabili secondo una visione di crescita selettiva per tecnologia, geografia e qualità della risorsa. In Italia questo sviluppo si traduce in circa 1.200 milioni di investimenti, in oltre 220 MW di capacità addizionale e soprattutto nell'aumento delle performance di tutte le tecnologie disponibili, lo sviluppo di nuove (come ad esempio la R115, macchina per lo sfruttamento del moto ondoso in procinto di essere allacciata alla rete dell'Isola d'Elba) e il miglioramento dell'efficienza operativa degli impianti.

Il parco di generazione convenzionale di Enel in Italia rientra a pieno nella strategia di innovazione del Gruppo che coinvolgerà 23 impianti termici (alcuni non attivi da oltre 5 anni) non più competitivi e funzionali al nuovo scenario energetico e nel miglioramento delle performance operative delle centrali in esercizio. L'orizzonte è sintetizzabile nel binomio "più efficienza meno emissioni" che Starace ha declinato riferendosi, ad esempio, agli impianti alimentati a carbone per i quali sono già in corso “interventi in tecnologia che permetta alla fonte fossile di essere sempre meno 'presente'" in termini ambientali. I processi per l'abbattimento delle polveri, i carbonili dell'impianto di Torrevaldaliga nord a Civitavecchia e in costruzione alla Federico II di Brindisi, i sistemi per la riduzione delle emissioni sono esempi di un impegno intrapreso da tempo da Enel e confermato oggi nella consapevolezza che "non solo in Italia - ha ricordato Starace - il carbone ha una sua vita a livello mondiale limitata dall'accettazione del pubblico".