Con Enel scuola e lavoro crescono insieme

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"Una nuova strada per la formazione in Italia", "che serve alle aziende ma soprattutto ai ragazzi". Per il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, il programma scuola-lavoro avviato da Enel con gli studenti di 7 istituti tecnici di altrettante città italiane rende il tanto invocato dialogo tra scuola e mondo del lavoro "non più teorico ma reale".

Incontrando i 20 ragazzi di Brindisi che partecipano al progetto, Toccafondi ha ricordato che l'iniziativa varata da Enel insieme a ministeri del Lavoro e dell'Istruzione, Regioni e sindacati rappresenta una modalità per "combattere la disoccupazione giovanile, che ha raggiunto nel nostro Paese la percentuale drammatica del 44%".

La Centrale Enel Federico II ha ospitato i 20 studenti brindisini dell'istituto superiore ITIS Giorgi il 5 novembre. Con loro anche i genitori e le rappresentanze dei vari soggetti coinvolti nell'iniziativa: il sindaco di Brindisi Cosimo Consales, il presidente della Provincia di Brindisi Maurizio Bruno, l'assessore all'Istruzione della Regione Puglia Alba Sasso, il responsabile dell'ufficio scolastico regionale Vincenzo Melilli, il preside dell'ITIS Giorgi Maria Luisa Sardelli, il responsabile della produzione Enel di Brindisi Francesco Bertoli, e il responsabile Enel Infrastrutture e Reti Puglia e Basilicata Roberto Zanchi.

Gli studenti sono stati assunti dal gruppo Enel con un contratto di apprendistato, che inizia durante il quarto anno scolastico e si conclude col diploma. Un'opportunità di lavoro che si arricchisce anche con la possibilità per i ragazzi di continuare l'esperienza formativa per un altro anno in base alla valutazione di merito. Lo scopo del progetto è quello di far vivere agli studenti un percorso con contenuti teorici più affini alle esigenze industriali arricchito, soprattutto, da una parte pratica finalizzata a completare la loro formazione individuale.

Gli istituti tecnici interessati dal programma, oltre all'ITIS Giorgi di Brindisi, sono: l'istituto "Avogadro" di Torino, il "Pacinotti" di Mestre, il "Marconi" di Piacenza, il "Meucci" di Firenze, il "Marconi" di Civitavecchia, il "Gadda-Fermi" di Napoli.

"È un percorso diverso, sicuramente più faticoso ma che darà loro competenze lavorative vere da spendere subito dopo la fine del quinto anno" ha affermato Toccafondi augurandosi "che questa esperienza costruita insieme ai protagonisti della scuola, diventi modello replicabile per altre esperienze con altre aziende in tutto il Paese" e ringraziando Enel che "ha accettato immediatamente il dialogo con la scuola diventando promotore e apripista di questa sperimentazione".

I numeri del progetto Enel di alternanza scuola-lavoro rivelano che l'iniziativa incontra la domanda degli studenti e delle scuole stesse. Su 145 posti disponibili ben 452, infatti, sono state le domande dei ragazzi. I giovani in quarta svolgeranno circa 650 ore direttamente in azienda e in quinta 350, per un totale di circa 1000 ore in due anni. È un percorso impegnativo ma, come ha sottolineato il sottosegretario del Miur, "gli studenti sono i primi a comprendere l'utilità dello strumento" che nasce dall'esigenza di inserire diplomati nelle posizioni tecnico-operative aziendali evitando periodi lunghi di formazione post diploma.  Di qui il progetto di anticipare l'ingresso degli apprendisti in azienda collaborando con la scuola, al fine di condividere un percorso con contenuti teorici più allineati alle esigenze industriali e con la parte pratica finalizzata a completare la formazione individuale.

Il programma sperimentale mira a conseguire il diploma di istruzione tecnica avendo già maturato un'esperienza di lavoro, presupposto per una successiva qualifica professionale. Dei 20 giovani studenti brindisini, 12 saranno collocati in Enel all'interno della Distribuzione e 8 nella Produzione di energia elettrica presso la centrale "Federico II". Nei giorni scorsi, infatti, i ragazzi hanno incontrato a Brindisi, in centrale i rispettivi Direttori delle aree a cui saranno assegnati.