Donne, scienza e tecnologia, più valore alla crescita

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L'eccellenza femminile nella scienza e nella tecnica è storia recente. Marie Curie, all'inizio del secolo scorso, ha indicato la strada: rimane per ora l'unica donna a vincere due premi Nobel, uno per la fisica (insieme al marito per gli studi sulle radiazioni) e uno per la chimica (per la scoperta del radio e del polonio). In Italia ai nomi di Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina nel 1986, e di Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice, si sono aggiunti ora quelli di Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana in un missione spaziale, e Fabiola Gianotti, nominata nei giorni scorsi prima donna alla guida del Cern di Ginevra, il più prestigioso laboratorio al mondo di fisica delle particelle. 

Tuttavia, a fronte di un palmarès di tutto rispetto, ancora molto rimane da fare nel nostro Paese per far emergere il valore femminile in settori tecnici e scientifici, di prerogativa tradizionalmente maschile. Basti dire che oggi in Italia solo il 35% dei ricercatori universitari sono donne e ancora meno sono quelle che raggiungono in ambito accademico posizioni apicali. Anche nell'industria e nelle imprese sono poche le laureate in materie cosiddette “dure” (ingegneria, fisica, matematica, architettura), che ricoprono posizioni di vertice. 

Eppure la presenza femminile nel settore industriale è in crescita, anche in un'azienda fortemente tecnica come Enel, il cui business model rispecchia per sua natura un modello maschile: su 71.400 persone impiegate nel mondo, circa il 20% sono donne, di cui il 34% sono laureate. Una percentuale elevata rispetto al numero complessivo, con quasi un terzo proveniente da facoltà tecnico-scientifiche: 24% da ingegneria, architettura e informatica e il 6% da chimica fisica e matematica. 

Dunque le donne forniscono oggi un contributo determinante per la crescita del Gruppo. Parola di Paola Petroni, ingegnere e responsabile delle tecnologie di Rete di Enel Distribuzione. “La presenza femminile è fattore di diversità importante. Nel mio team, formato da circa 140 laureati, ci sono 28 donne, 27 ingegneri e una laureata in matematica, con una età media di 33 anni, e con caratteristiche e approcci diversi dai colleghi maschi. Le donne mostrano una grande capacità di fare più cose assieme e un pensiero laterale, con modi di risolvere i problemi meno analitici e più mutuati dal sociale, dal mondo delle relazioni. In questo senso sono un valore aggiunto”.

Passione, determinazione, ma anche concretezza sono secondo Petroni le parole chiave e il consiglio alle giovani colleghe, così come a tutte le donne che vogliono intraprendere studi e professioni tecnico-scientifiche, per valorizzare il ruolo femminile in ambiti tecnici, ma anche per far emergere creatività e innovazione.