Belluno, un piano per la rete elettrica da oltre 10 milioni

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Sinergia, collaborazione e innovazione. Sono queste le parole chiave che hanno permesso a Enel di avviare in meno di un anno, in una zona ad alto valore paesaggistico come quella di Belluno, un corposo e innovativo intervento sulla rete elettrica.

Il piano - per il quale sono stati investiti oltre 10 milioni di euro, con l'obiettivo di rendere più sicura l'infrastruttura di distribuzione – è stato studiato per far fronte a eventuali emergenze climatiche e ambientali, come quella di un anno fa.

Alla fine del 2013 e nelle prime settimane del 2014, si erano infatti presentate condizioni meteo eccezionali: a fronte di temperature miti per il periodo, in due occasioni si sono verificate improvvise e intense nevicate accompagnate da forti venti di scirocco. Questa combinazione non ha permesso ai terreni di ghiacciare e indurirsi così da reggere il peso degli alberi innevati e sferzati dal vento. Di conseguenza molti di questi, alti anche 20-30 metri, si sono sradicati abbattendosi ovunque, sulla viabilità e sugli elettrodotti.

“Per rafforzare la rete e renderla più sicura in situazioni straordinarie - spiega Roberto Ruggiano, responsabile della Distribuzione Territoriale del Triveneto di Enel - abbiamo aperto in questi mesi 75 cantieri per la costruzione di 140 chilometri di linee e una nuova cabina primaria. È stato inoltre completato il taglio di piante su un'area di oltre 400 chilometri. Un'operazione per la quale hanno lavorato e continuano a lavorare circa 200 persone tra tecnici e operai. Tra questi ci sono circa 50 progettisti Enel del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, che hanno svolto un'attività di studio eccezionale per la ricostruzione di queste decine di chilometri di reti e per la realizzazione in tempi record della  nuova cabina primaria. Tutto ciò permetterà di ricostruire gli elettrodotti danneggiati, utilizzando tecnologie innovative”.

“Ma il vero segreto di questo enorme lavoro – aggiunge Ruggiano – è stata la sinergia che si è creata tra Enel, la Prefettura di Belluno, i vigili del fuoco, la protezione civile, l'Anas, la società autostrade e gli enti Territoriali, già nel corso dell'emergenza dello scorso anno”. Ad esempio, i tecnici di Enel hanno avuto il supporto del Soccorso alpino per valutare, nelle aree lontane dalla viabilità, le possibile ripercussioni del rischio-valanghe rispetto alla presenza di elettrodotti. “Questa stretta collaborazione – sottolinea il manager di Enel – ha permesso inoltre all'azienda di svolgere tutti gli iter autorizzativi, pur se relativi a un'area con vincoli ambientali, in tempi molto stretti e realizzare in pochi mesi opere per circa 10 milioni. Un esempio raro, se non unico, in Italia. Sicuramente da prendere a modello per futuri interventi”.