La crescita è possibile con un impegno comune

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Accademici, rappresentanti di imprese e istituti bancari, membri delle Istituzioni, si sono riuniti ieri all'Auditorium Enel di Roma per discutere delle risposte alla crisi economica e delle prospettive di crescita del sistema Italia. I lavori del convegno “Quali orizzonti economici per l'Italia?”, organizzato in collaborazione con Censis e Istituto Piepoli, sono stati aperti da Carlo Tamburi, responsabile della Country Italia di Enel. “C'è grande fiducia per la ripresa, dobbiamo collaborare tutti insieme per lo sviluppo del Paese. Enel ha il compito di fornire un indirizzo di auspicio, di essere da esempio: proprio per questo stiamo investendo su reti, tecnologie smart e mobilità elettrica. È una vera e propria strada senza ritorno, il paradigma del futuro” ha dichiarato nel saluto iniziale. L'ottimismo di Tamburi si fonda su “una convergenza di fattori: il prezzo del petrolio, il tema del dollaro, le iniziative della BCE e l'Expo, che rappresenta per l'Italia una grandissima vetrina sul mondo. Un'occasione da non perdere”.

Numerosi i temi al centro del dibattito: dagli strumenti per rimettere in circolo la ricchezza improduttiva (o capitale inagito, come suggerito dal presidente del Censis Giuseppe De Rita) alla differenza tra macroeconomia classica ed economia comportamentale, fino alla necessità di investire sul capitale umano a cominciare dalla formazione dei giovani.

Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati del sondaggio elaborato dall'Istituto Piepoli:  il 63% degli intervistati ritiene che nel 2015 la situazione economica del Paese migliorerà o rimarrà stabile. Un dato questo che si estende al 71% quando si parla di previsioni sulla condizione economica personale. “L'opinione pubblica comincia a percepire la ripresa come un'eventualità concreta, e al tempo stesso alcuni parametri macroeconomici stanno migliorando. Per sfruttare questo momento favorevole occorrono investimenti, pubblici e privati, che stimolino l'occupazione” ha commentato Nicola Piepoli, presidente dell'Istituto.

Concorde con l'analisi di Tamburi è Maria Carmela Lanzetta, ministro per gli Affari regionali, le Autonomie e lo Sport: “Da vari settori dell'economia italiana arrivano segnali di speranza da cui possiamo ripartire” sostiene il ministro, ma per uscire dalla crisi bisogna “accantonare i particolarismi e lavorare insieme, Stato e Regioni, in un disegno comune su base nazionale per promuovere sviluppo, legalità e solidarietà”. Solo in questo modo, conclude, “i cittadini potranno riacquistare fiducia nella politica e nelle istituzioni. E si potrà dare nuovo slancio alle potenzialità competitive del Paese”.