Mini-idro, lo sprint di Enel

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L'idroelettrico è la principale fonte di energia rinnovabile in Italia, nonché cardine storico del sistema elettrico del Paese. Per mantenere l'efficienza degli impianti e ridurre l'impatto ambientale, Enel ha varato un quadro pluriennale di interventi nel settore: nel corso del 2014 sono state realizzate dieci centrali di piccola taglia, le cosiddette mini-idroelettriche, che utilizzano l'acqua rilasciata dalle grandi dighe.

Le più recenti sono state costruite a Masseria Nicodemo (Potenza) e a Creva, nel comune di Luino (Varese). La centrale di Masseria Nicodemo sfrutta il rilascio di acqua del bacino del Lago di Cogliandrino, senza impatto ambientale e visivo perché si trova all'interno dell'area della diga. Il salto, di 17 metri con una portata di 200 litri al secondo, è in grado di generare una potenza di 50 KW. L'impianto lombardo, costruito ai piedi della diga di Creva, trasforma un salto di circa 30 metri in 600 KW di elettricità, pari al fabbisogno di circa 1.000 famiglie.

Entrambe le opere sono state realizzate per assicurare il Deflusso Minimo Vitale, il rilascio d'acqua imposto dalle autorità ai produttori per salvaguardare la “salute dei corsi d'acqua”. Applicando mini-turbine agli scarichi, Enel è riuscita a mantenere negli impianti un elevato standard di efficienza nel pieno rispetto della normativa. A integrazione del mini-idro è stato costruito a Creva anche un percorso per la risalita dei pesci (la cosiddetta “scala dei pesci”), completando la valorizzazione dell'ambiente fluviale a valle della diga.

Le nuove centrali utilizzano le acque di impianti idroelettrici di taglia tradizionale già presenti nell'area. Dove possibile, le turbine sono state collocate direttamente nel corpo della diga principale, per intercettare e far mulinare l'acqua di scarico prima che arrivi nel letto del fiume. Nelle aree in cui la struttura non lo consentiva, l'impianto è stato invece collocato in posizione separata, personalizzando le centrali secondo necessità.