Donne, lavoro e salute. La centralità del welfare d'impresa

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La cronaca quotidiana riporta spesso le difficoltà incontrate in ambito lavorativo dalle donne che si ammalano di tumore. Le lunghe e ripetute assenze necessarie alle cure, così come la delicata fase di ritorno alla normalità, rischiano di essere particolarmente penalizzanti per le lavoratrici. In una fase nella quale si avrebbe bisogno di maggiori supporti, il conseguente deterioramento nei rapporti con il datore di lavoro è una criticità difficile da sostenere.

Per affrontare questo delicato tema, l'Università LUISS Guido Carli di Roma ha promosso nei giorni scorsi un workshop dal titolo L'impresa del Welfare per il Welfare d'impresa. L'iniziativa, che ha visto la presentazione di un'indagine su norme, tutele e prassi di reinserimento delle pazienti oncologiche nella vita lavorativa, si inserisce nel più ampio progetto International Lab for women's health in the workplace. Un laboratorio di ricerca nato dalla sinergia dell'Area PA, Sanità & Non Profit della LUISS Business School, l'Associazione Valore D, il Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna dell'Università Cattolica e l'Associazione Susan G. Komen Italia per la lotta ai tumori del seno.

L'evento ha visto inoltre il contributo di alcune rilevanti testimonianze sia di esperti di salute pubblica e di comunicazione come Linda Douglass, moglie dell'Ambasciatore Americano in Italia John Phillips, sia di esponenti del mondo della medicina e dell'impresa, tra cui Enel.

“In Enel – ha sottolineato Antonio Dentini, responsabile Unità Health & Safety Holding – già da diversi anni sono state promosse campagne di monitoraggio per favorire la prevenzione di gravi malattie femminili, come il tumore al seno e alla cervice uterina, mentre per le donne in maternità vengono realizzate iniziative per comunicare in modo positivo, proattivo e inclusivo questa fase bella e delicata della vita delle colleghe”.

Dentini ha quindi ricordato i numerosi progetti dell'azienda promossi da tempo per valorizzare la diversità, non solo quella di genere, ma anche di età, etnia e abilità. Tra questi, il programma sulla diversity avviato nel giugno scorso e fortemente sostenuto dalla presidente Patrizia Grieco. Enel ha inoltre ottenuto la certificazione Family Audit, volta a verificare l'adozione di misure per favorire l'equilibrio lavoro-famiglia per tutti i dipendenti, sia uomini che donne.

Di recente, poi, l'azienda ha ribadito il proprio impegno a favore della cultura della diversità e di genere sia attraverso l'adesione ai sette principi del Women's Empowerment Principles incentrati sulla promozione delle donne nel business, sia con l'attuazione della legge 120/2011 che ha portato per la prima volta nella composizione del Cda un terzo di donne. Il Gruppo inoltre sin dal 2004 fa parte dell'UN Global Compact, l'organizzazione delle Nazioni Unite formata dalle prime cinquanta aziende a livello mondiale che applicano principi etici circa la tutela dei diritti umani, dei lavoratori e dell'ambiente e sulla lotta alla corruzione.