BioPower in Tuscany, filiera corta per l'energia del territorio

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Produrre energia elettrica e termica sfruttando le biomasse può rappresentare un modello sostenibile per soddisfare il fabbisogno energetico sul territorio, in particolare nelle zone a forte vocazione agricola come la Toscana. 

Le potenzialità delle tecnologie di generazione elettrica e di cogenerazione per il calore basato su piccoli impianti alimentati da una “filiera corta” di approvvigionamento delle biomasse, sono stati oggetto del progetto di ricerca BioPower in Tuscany. I risultati dell'iniziativa, avviata nel 2012 e cofinanziata dal POR CreO 2007-2013 della Regione Toscana, sono stati presentati nei giorni scorsi all'Auditorium Enel di Pisa. Il programma sperimentale è stato realizzato con un approccio multidisciplinare che ha visto il coinvolgimento di Enel, in qualità di capofila, di strutture ed enti di ricerca toscani (Dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale Università di Pisa, CRIBE – Centro di Ricerca Interuniversitario in Biomasse da Energia, IFRF – Fondazione Internazionale per la Ricerca sulla Combustione) e piccole e medie imprese del territorio (ETA – Florence Energie Rinnovabili, RJCSOFT, DICI).


Nel corso del progetto sono state condotte simulazioni di scenari di generazione distribuita di energia elettrica e calore con diversi sistemi e con varie taglie d'impianto. Per queste attività, Enel ha messo a disposizione la tecnologia EFMGT (Externally-Fired Micro Gas Turbine): una soluzione innovativa per produrre energia elettrica da biomassa indicata per la piccola taglia (50-300 kWe). L'impianto, dotato di strumentazione aggiuntiva per raccogliere dati e monitorare tutti i parametri di processo, è stato alimentato con quattro tipologie di biomassa: cippato di legno vergine di alta qualità, nocciolino d'oliva, cippato di verde urbano, cippato di Arundo donax. Si tratta di materiali lignei ridotti in scaglie provenienti dagli scarti di attività agricole e sfalci della manutenzione dei giardini, prodotti e raccolti in zone vicine all'impianto. 


Per avere un quadro dettagliato di tutte le ricadute di questo ciclo produttivo, Enel ha condotto una campagna sperimentale con circa 1.200 ore di esercizio su un impianto EFMGT di potenza nominale 70 kWe. Obiettivo delle simulazioni è stato quello di quantificare l'effetto della variazione dei diversi parametri (aspetti tecnici, incentivi, costo della biomassa, quantità di calore valorizzato e altri) per delineare i potenziali scenari, sia sul rendimento economico-finanziario sia sulle ricadute ambientali. 

Le analisi condotte utilizzando diversi modelli e prendendo in considerazione tutti i fattori in gioco (logistica, trasporto delle biomasse, emissioni degli impianti), hanno evidenziato un impatto sull'aria trascurabile, con emissioni di PM10 nettamente inferiori ai limiti fissati dalla legge (Dlgs 155/2010). E questo sia rispetto a uno scenario di riconversione di una grande centrale, sia nel caso della generazione distribuita.


I risultati del progetto BioPower evidenziano dunque come i sistemi a biomassa in Toscana possono essere una valida opzione per lo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, nel pieno rispetto dell'ambiente e senza alterazioni significative sulla qualità dell'aria.