Fatturazione elettronica, il presente è digitale

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Dal 31 marzo 2015 l'obbligo di fatturazione elettronica, già in essere dal 6 giugno 2014 per Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, si estende anche alle pubbliche amministrazioni locali, che non potranno dunque più accettare (e di conseguenza pagare) alcuna fattura cartacea. Una vera e propria rivoluzione per oltre 46.000 uffici che hanno rapporti con circa 2 milioni di fornitori, pari al 40 per cento delle aziende italiane.

I documenti digitali dovranno essere trasmessi in un canale di comunicazione tra le imprese e le PA gestito dall'Agenzia delle Entrate, attraverso il quale le fatture sono sottoposte a verifica e girate all'ufficio che dovrà effettuare il pagamento.

Enel non è stata colta di sorpresa dal cambio di normativa, ma è attiva sul tema fin dal 2010. “Il forte impulso all'innovazione nei processi amministrativi ci ha permesso di essere all'avanguardia nella digitalizzazione, che ha garantito un notevole efficientamento dei processi e l'archiviazione informatica di centinaia di milioni di pagine, con le conseguenti ricadute positive sull'impatto ambientale” spiega Rosario Farina, responsabile implementazione fatturazione elettronica di Enel.

L'esperienza della multinazionale italiana ha giovato anche alle istituzioni: “Abbiamo collaborato con l'Agenzia per l'Italia digitale e con l'Agenzia dell'Entrate nella definizione delle norme tecniche che hanno ora trovato applicazione concreta. Siamo stati orgogliosi di poter fornire il nostro contributo nel rendere coerenti le esigenze delle PA con quelle delle imprese”.

La nascita di un sistema totalmente informatizzato, che l'Enel adotta da anni, garantisce alle PA una gestione strutturata delle informazioni e una capacità di controllo che era impraticabile in presenza di documenti cartacei, oltre a notevoli vantaggi in termini di rapidità, trasparenza e contenimento dei costi. Una svolta che comporta “un vero e proprio cambio radicale del modo di lavorare. Il digitale, che sembrava un futuro molto lontano per le pubbliche amministrazioni, rappresenta oggi l'unico presente possibile” conclude Farina.