Grieco, l'illegalità in economia si combatte semplificando

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Promuovere la cultura della trasparenza e il rispetto delle norme quali fondamenti del vivere civile e presupposto indispensabile per garantire un futuro alle nuove generazioni. Patrizia Grieco, presidente di Enel, è intervenuta il primo aprile al convegno “Economia e Legalità” promosso da Sui Generis Network.

Obiettivo dell'incontro, che si è svolto nella cornice istituzionale della Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato quello di avviare un dibattito costruttivo e un confronto di idee tra istituzioni, professionisti impegnati nella difesa del valore della legalità e operatori economici,

"L'illegalità – ha sottolineato la presidente di Enel – la paga il Paese e fa male soprattutto alle imprese che non la praticano”. Corruzione, evasione fiscale, mancati pagamenti dei contributi, provocano una vera e propria alterazione della concorrenza, penalizzando le imprese che operano nel rispetto delle regole.

Una delle strade percorribili per formare una cultura della legalità nelle attività imprenditoriali dell'Italia, ha aggiunto la Grieco, è quella della semplificazione normativa. La legislazione italiana dispone già di norme in materia, come la legge n.  231 del 2001 sulla responsabilità di impresa varata nel 2002, ma della sua efficacia non c'è evidenza. "L' approccio -  ha dunque concluso - dev'essere quello della semplificazione, perché la stratificazione delle norme non ha prodotto grandi risultati”.

Il tema della semplificazione, insieme alla necessità di un sistema giudiziario più snello ed efficace, sono stati infatti i nodi messi a fuoco nel corso del dibattito, che ha visto i contributi, tra gli altri,  del Presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, del Vice Ministro degli Interni Filippo Bubbico e del Sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Ferri, del presidente di Poste Italiane Luisa Todini, del presidente di Confindustria Giovani Marco Gay e del direttore generale Assonime Stefano Micossi.