Il futuro degli idrocarburi, tra innovazione e sostenibilità

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L'Offshore Mediterranean Conference, giunta alla dodicesima edizione, è ormai un appuntamento consolidato per gli operatori dell'Oil&Gas, che si incontrano ogni due anni a Ravenna per fare il punto della situazione sul settore. Quest'anno l'evento si è concentrato sugli scenari a lungo termine, lanciando uno sguardo alla pianificazione delle attività nei prossimi vent'anni.

Enel ha preso parte al comitato scientifico che seleziona i papers per la sezione conferenze. “C'è stata una notevole partecipazione sia da parte delle industrie del settore, sia da accademia e ricerca” racconta Fernanda Panvini, responsabile Autorizzazioni Upstream Gas di Enel. “I temi principali riguardavano nuove tecnologie, ambiente e sostenibilità e l'accettabilità sociale dei progetti: come far sì che un comparto complesso come il nostro possa avere un riscontro positivo sui territori”.

Un settore di punta nel mondo energetico del nostro Paese, i cui numeri non vanno sottovalutati. “In Italia abbiamo un vero e proprio tesoro di olio e gas sotto i nostri piedi, siamo il secondo paese dell'Europa continentale per riserve di idrocarburi” spiega la Panvini. “Estrarne una parte più consistente permetterebbe di ridurre le nostre importazioni e creare migliaia di posti di lavoro”.

La Strategia Energetica Nazionale ha preso in considerazione questo tesoro attraverso la riduzione della domanda di gas del 10 per cento, lo sfruttamento delle risorse nazionali e il raddoppio della produzione di idrocarburi per tagliare l'import del 25 per cento. In questo settore, Enel ha messo insieme il più grande portafoglio di licenze esplorative in Italia e l'Emilia Romagna gioca un ruolo chiave. “Questa regione è stata la culla dell'Oil&Gas nel nostro Paese, dove a partire dagli anni Cinquanta si è sviluppato un know-how tecnologico di alto profilo, invidiato nel resto nel mondo. Un'eccellenza nazionale che va valorizzata” ha concluso la Panvini.