"Made in Italy" per i trasporti del futuro

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A Quingdao, in Cina, hanno da poco inaugurato il primo tram a idrogeno. All'università di Stanford, negli Stati Uniti, stanno lavorando per realizzare la prima batteria a ioni di alluminio. In Australia, ricercatori della Queensland University of Technology, hanno sviluppato pannelli fotovoltaici incorporati nella carrozzeria dell'auto per alimentare le vetture con energia solare. In tutto il mondo, insomma, si susseguono ricerche, progetti e invenzioni per trasformare in realtà la mobilità del futuro, fatta di zero emissioni, sostenibilità e prestazioni competitive, se non migliori, rispetto ai veicoli e mezzi che oggi popolano le nostre strade.

La rivoluzione del mondo dei trasporti è da tempo un sogno di molti visionari ma negli ultimi anni è diventata anche un obiettivo per aziende automobilistiche, amministrazioni pubbliche, società energetiche e centri di ricerca. Perché i veicoli sono tra i principali produttori di emissioni atmosferiche, soprattutto nei grandi centri urbani, e consumano carburanti e olii che contribuiscono ad aumentare l'inquinamento ambientale.

La corsa all'innovazione della mobilità è ormai un fenomeno globale e coinvolge diverse industry impegnate a sviluppare singoli e soluzioni integrate per portare in strada sempre più veicoli low carbon. In questa gara verso la mobilità 2.0, l'elettricità rappresenta il 'combustibile' prediletto dai nuovi progetti e così sul mercato aumentano i modelli di auto che misurano il pieno con i volt invece che con i litri e nei centri ricerca delle università e dei grandi marchi dell'automotive si cercano le sostanze chimiche meno inquinanti per allungare la vita delle batterie e rendere sempre più rapide le ricariche della e-mobility.

Le tecnologie e i progetti implementati da Enel stanno permettendo all'Italia di occupare uno spazio di rilievo nel mercato globale dei trasporti 2.0 perché auto elettriche, battelli ibridi - è il caso del progetto Hepic a Venezia - e mezzi di trasporto di nuova generazione hanno bisogno di un'infrastruttura di ricarica adeguata per poter veramente percorrere le strade delle nostre città e superare anche i confini dei centri urbani muovendosi in province, regioni e su lunghe distanze.

La mobilità elettrica di Enel ha cominciato a macinare i suoi primi km su strada già nel 2008 e oggi, grazie a progetti e sviluppi che dall'Italia hanno raggiunto anche altri Paesi d'Europa, sino a spingersi in America Latina, rappresenta un punto di riferimento per tutto il settore della e-mobility soprattutto per le infrastrutture di ricarica ed i sistemi di gestione intelligente della rete di rifornimento pubblica e privata che in Paesi come l'Italia e la Spagna continua a crescere.

Il know-how nella telegestione e nel telecontrollo della rete ha permesso ad Enel di sviluppare un'innovativa soluzione di ricarica dei veicoli elettrici, basato sulla tecnologia del contatore elettronico, in grado di garantire elevati standard di sicurezza e un servizio di ricarica evoluto. Inoltre, attraverso la partecipazione a numerosi progetti internazionali e a sperimentazioni con partners scientifici e industriali, la ricerca dell'azienda continua a individuare nuovi soluzioni per migliorare continuamente le prestazioni di ricarica. Da ultimo, pur non esistendo ancora un chiaro framework regolatorio nazionale in materia di e-mobility, Enel stipula accordi con enti locali per facilitare la realizzazione sul territorio italiano di un'infrastruttura di ricarica sempre più estesa e favorire l'adozione diffusa di soluzioni di mobilità urbana più sostenibili.