L'Italia spinge l'auto elettrica europea

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L'auto elettrica in Europa continua la sua crescita e nel trend di aumento dei veicoli di e-mobility in giro per le strade del Vecchio continente un contributo significativo arriva anche dall'Italia. Secondo i dati diffusi dall'Associazione dei costruttori europei di automobili (Acea), i primi tre mesi del 2015 hanno registrato un +117% delle vendite di auto alimentate a carburanti alternativi in Europa.

La crescita della mobilità "verde" in Europa rilevata dall'Acea si traduce in 144.421 nuove immatricolazioni di veicoli elettrici, ibridi e a gas per un incremento del 28,8% che ha superato le previsioni. A spingere il trend positivo sono stati un po' tutti i Paesi dell'Unione: nel primo trimestre 2015 Regno Unito, Francia, Germania e Norvegia hanno realizzato una crescita percentuale a doppia cifra del volume complessivo delle vendite. Ma a realizzare l'incremento degli acquisti Ue oltre le stime è stata in particolare l'Italia che ha segnato un +18,1% e chiuso il trimestre con un volume complessivo pari a 60.952 unità.

Politiche, sistemi regolatori e incentivi cambiano tra i vari membri dell'Unione e se i potenziali guidatori elettrici di Norvegia e Inghilterra possono fare affidamento su un quadro d'insieme che facilità la decisione di acquistare modelli d'auto "verdi", altri Paesi invece pagano ancora un scenario poco definito che contribuisce a frenare gli investimenti dei cittadini nella e-mobility nonostante continui a crescere il numero dei modelli disponibili sul mercato.

Tecnologia e infrastrutture sono i due elementi trainanti nello sviluppo del settore della mobilità sostenibile che vede impegnate soprattutto le case automobilistiche e le aziende elettriche. Enel ha iniziato il suo programma di sviluppo della e-mobility in anticipo rispetto alle principali utility energetiche dell'Unione e oggi conta su infrastrutture di ricarica tra le più efficienti e rapide a livello mondiale compatibili con i modelli delle 14 principali case automobilistiche operanti sul mercato globale, su accordi di ricerca e sviluppo con i più importanti marchi dell'automotive, con amministrazioni pubbliche nazionali e locali e anche con istituzioni internazionali.