Cosa hanno in comune il piccolo comune di Castelnuovo di Val di Cecina in Toscana, la cittadina di Stillwater, nella cosiddetta Tornado Alley statunitense, e Tacaratu il paese "delle montagne aguzze" nello Stato brasiliano di Pernambuco? Strano a dirsi (forse) ma a collegare questi tre mondi è un tipo particolare di made in Italy; non quello dei prodotti che appartengono alle cosiddette tre F (fashion, food and forniture) ma del know how e dell’esperienza del mondo delle rinnovabili.
In Italia, Usa e Brasile infatti sono in funzione tre impianti innovativi che Enel Green Power ha realizzato negli ultimi anni integrando tra loro diverse rinnovabili: centrali ibride che proprio grazie al mix tecnologico migliorano la loro efficienza e permettono di utilizzare al meglio le fonti verdi per generare energia pulita e rispondere con ancor più efficacia alle esigenze energetiche dei contesti locali nelle quali sono inserite.
Le rinnovabili vanno in tandem a Castelnuovo, Stillwater e Tacaratu grazie alle competenze maturate negli anni da Enel nelle diverse tecnologie verdi che permettono oggi al Gruppo di percorrere una delle strade più innovative e sostenibili per rispondere a un trilemma dell’intero settore energetico: la crescente domanda di elettricità, l'abbattimento delle emissioni clima alternati e la non programmabilità della produzione delle fonti rinnovabili. La compresenza di più tecnologie nello stesso sito di generazione, infatti, aumenta la produzione di energia a zero emissioni, consente di avvalersi delle stesse infrastrutture con significativi vantaggi economici e permette di sfruttare al meglio le caratteristiche peculiari di ogni tecnologia minimizzando gli svantaggi della non programmabilità di fonti come eolico e solare.
La centrale geotermica di Stillwater è il primo impianto ibrido al mondo in grado di unire la capacità di generazione continua della geotermia a media entalpia con ciclo binario con la capacità di picco del solare. L'impianto di Stillwater può generare fino a 26 megawatt di potenza solare, grazie a 89.000 moduli fotovoltaici policristallini, a cui si aggiungono i 33 megawatt generati dall’impianto geotermico. Oggi, Stillwater si conferma sito privilegiato per la sperimentazione e l'innovazione nelle fonti rinnovabili: Enel Green Power North America ha infatti avviato i lavori per la costruzione di un impianto solare termodinamico da affiancare all’attuale centrale geotermica. 17 MW di specchi parabolici lineari, in grado di concentrare con un rapporto di 1:75 la radiazione solare su tubi ricevitori in cui scorre acqua demineralizzata in pressione.
Nel municipio brasiliano di Tacaratu, che in lingua indigena significa "molte montagne aguzze", Enel Green Powerha completato e connesso alla rete il primo impianto ibrido in Brasile composta dai campi fotovoltaici di Fontes Solar I e II (11 MW di capacità installata totale) combinati con l'adiacente wind farm di Fontes dos Ventos (80 MW). La combinazione di solare ed eolico assicura una produzione di energia più stabile e riduce l'impatto della variabilità delle condizioni atmosferiche. L'impianto ibrido può arrivare a produrre circa 340 GWh all'anno, sufficienti a soddisfare i consumi annuali di energia di circa 170 mila famiglie brasiliane.
In Toscana geotermia e biomasse sono unite nel segno dell'efficienza nell'impianto di Cornia 2 che EGP ha messo in esercizio a fine luglio di quest'anno. All'impianto esistente geotermico nel comune di Castelnuovo di Val di Cecina è stata affiancata una piccola centrale alimentata a biomasse vergini di "filiera corta", di origine forestale prodotte in un raggio di 70 km calcolato in linea d'aria dalla collocazione dell'impianto. Grazie alla biomassa, il vapore in ingresso alla centrale è surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160° a una di 370 – 380°, cosicché aumenta la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione.